Burberry, la pratica odiosa che fa infuriare tutti è uno schiaffo alla povertà (1 / 2)

Burberry, la pratica odiosa che fa infuriare tutti è uno schiaffo alla povertà

È polemica, soprattutto tra gli ambientalisti, per le scelte di Burberry. La casa di moda inglese, infatti, si è resa protagonista di un episodio controverso. Si è venuto a sapere che nel 2017 Burberry ha bruciato, nel vero senso della parola, capi e accessori per un valore di oltre 28 milioni di sterline, tradotto in euro: 31 milioni. Per dare un’idea della cifra ‘mandata in fumo’, sono stati mandati nell’inceneritore 20mila dei suoi iconici trench.

Per molti si è trattato di un vero e proprio ‘schiaffo alla miseria’. La controversa scoperta è avvenuta leggendo il bilancio della società. Si è appreso che, appunto, un grandissimo numero di capi invenduti è stato distrutto. Inoltre si tratta di un trend in crescita: nel 2013 i capi distrutti valevano ‘solo’ 5-6 milioni di euro. Alla rabbia degli ambientalisti si è affiancata la perplessità degli azionisti, che subito hanno capito come questa scelta abbia scatenato polemiche tra i consumatori, potenziali e non.

L’Azienda inglese, attualmente guidata da un italiano, è stata sommersa di critiche e ha dovuto rispondere con una nota. Si legge che la scelta di bruciare tutti quegli abiti è stata fatta allo scopo di ‘minimizzare lo stock in eccesso’. Inoltre, si legge, Burberry quando distrugge capi lo fa ‘in maniera responsabile’. Quel che è certo, però, è che si tratta di capi perfettamente in grado di essere indossati.