Uno dei temi più ricorrenti della letteratura, del cinema e dell’arte in generale, nonché di alcuni spezzoni delle nostre vite, è quello della ricerca del cosiddetto “grande amore“. Certo logicamente parlando si tratta di un’argomentazione che non ha alcun senso logico: considerando il potenziale numero di partner sessuali nel mondo con i quali potremmo vivere una vita meravigliosa e piena di soddisfazioni, tecnicamente parlando sarebbe possibile avere più “grandi amori” di quanti potremmo esperirne in una vita intera cambiando partner ogni settimana, se avessimo effettivamente la possibilità di conoscere tutte queste persone. Eppure quello “dell’unico amore” si tratta pur sempre di un grande classico senza tempo, specialmente per i giovanissimi.
Karla Jacinto Romero è una ragazza di 16 anni che pensava di averlo trovato, il suo cosiddetto “grande amore”. Lei all’epoca aveva soltanto 12 anni, lui era molto più grande ma in fin dei conti, non le importava affatto: tutto ciò che desiderava era poter stare insieme a lui, che le aveva riempito la testa di enormi promesse. Karla vive in Messico, era nata in una famiglia molto povera ed aveva visto in quella relazione l’unica via d’uscita per una situazione che altrimenti l’avrebbe vista crescere nella miseria.
Decise così di seguire quell’uomo per vivere la sua vita insieme a lui nell’agio, nel benessere e nell’amore. Lei d’altronde ci credeva sul serio, sentiva di avere trovato l’uomo della sua vita. Ma purtroppo la favola durò ben poco, e Karla si rese presto conto che ogni suo sogno era destinato a trasformarsi in un terribile incubo. L’uomo di cui si era innamorata infatti non era altro che un criminale che reclutava giovani ragazze per avviarle alla prostituzione, e Karla era solo una delle sue tante vittime.