Nel mentre il mondo hi-tech è concentrato su Taipei per il Computex 2019, la cinese Redmi – sottobrand di Xiaomi – ha tenuto il suo evento nel corso del quale ha presentato, non proprio a sorpresa, stante la costante fuga di notizie degli ultimi giorni (render, certificazioni, immagini dei poster, etc), i nuovi Redmi K20 e K20 Pro, destinati ad essere i migliori smartphone – per rapporto qualità/prezzo – del 2019.
Degni competitor degli OnePlus 7 standard, dei Pixel 3a, e ipotizzati come Pocophone F2, i nuovi Redmi K20 condividono l’estetica (sin dalle colorazioni Glacier Blue e Flame Red), con un frontale (quasi, 91.9%) tutto display (un AMOLED FullHD+ da 6.39 pollici con anti-affaticamento oculare mediante DC Dimming, reattività touch portata a 180 Hz, aspetto panoramico a 19.5:9, dietro un vetro Gorilla Glass 6) grazie alla selfiecamera pop-up da 20 megapixel che spunta sulla sinistra ed allo scanner biometrico di 7° generazione sottostante, e con i pulsanti fisici tutti sloggiati a destra.
Anche le connettività, sostanziate nel Wi-Fi ax (6), nel Bluetooth 5,0, nel 4G, nel GPS a doppia banda, nel modulo NFC, nell’emettitore d’infrarossi, e nel jack da 3.5 mm, sono le stesse (lacune comprese, basti pensare alla memoria non espandibile), come pure la tripla fotocamera sul retro, in ambedue i modelli di Redmi K20, quello standard e quello Pro, equipaggiata con la modalità Super Night e formata da un sensore principale da 48 (Sony IMX582 nel K20, IMX586 nel K20 Pro, f/1.75, messa a fuoco via rilevamento fasico), uno da 13 (con 124.8° di grandangolo, f/2.4), e uno telescopico (2x) da 8 (f/2.4) megapixel.
Il novero delle specifiche comuni dei Redmi K20 (medio-gamma) e Redmi K20 (top gamma “flagship killer”) continua nella sonorità di alto profilo (Hi-Res), nel reparto autonomia, affidato alla batteria da 4.000 con carica rapida Quick Charge 4 (da 18W nel K20 e 27W nel K20 Pro con, in questo caso, la carica totale in 73 minuti), non supportata dal wireless charging, e nel sistema operativo, Android Pie 9.0 (con interfaccia MIUI 10).
A cambiare sono, però, i processori dei Redmi K20 e Redmi K20 Pro, contenuti nel telaio in lega di alluminio: nel primo modello, infatti, è presente il più economico Snapdragon 730 mentre, nel secondo, Qualcomm ha portato il potentissimo e recente Snapdragon 855, ottimizzando in ogni caso le relative schede grafiche, in ottica videogame (assieme ad un controller ad hoc da 23 euro), col beneficio del tool Game Turbo 2.0, e disperdendo il calore da ambo i lati grazie ad un sistema di dissipazione 3D.
Per le configurazioni tra cui sarà possibile scegliere, il Redmi K20 arriverà in commercio in Cina con 6 GB di RAM abbinati a 64 GB (circa 259 euro) o 128 GB (269 euro) di storage, mentre il fratello maggiore Redmi K20 Pro proporrà 4 diverse alternative, rispettivamente da 6+64 GB (329 euro), 6+128 GB (339 euro), 8+128 GB (359 euro), e 8+256 GB (pressappoco 390 euro).