Ufficiale l’iconico Nothing Phone (1) con retro trasparente e giochi di LED

Dopo mesi di indiscrezioni seminate ad arte, Carl Pei, cofondatore e CEO dell'omonima start-up (e deus ex machina di OnePlus), ha presentato il medio-gamma Nothing Phone (1) con i promessi giochi di LED posteriori su un retroscocca trasparente.

Ufficiale l’iconico Nothing Phone (1) con retro trasparente e giochi di LED

Preceduto da un hype con pochi precedenti, nonostante le specifiche e le peculiarità fossero state tutte già anticipate per tempo, è stato presentato da Carl Pei (ex OnePlus) il curioso medio-gamma Nothing Phone (1) che va (dal 21 Luglio) ad ampliare il listino della giovane start-up asiatica, sinora comprensivo solo degli auricolari Ear (1).

Il Nothing Phone (1) ha un telaio (159,2 x 75,8 x 8,3 mm per 193.5 grammi), impermeabile IP53 (vs polvere e spruzzi d’acqua), in alluminio riciclato con le parti in plastica tratte da riciclo post consumo o biomateriali: i bordi laterali sono piatti, mentre davanti e dietro vi sono due placche di vetro Gorilla Glass 5. Il retro, trasparente, esibisce l’interfaccia (personalizzabile) Glyph, in cui un insieme di 900 LED (sullo stile del vecchio Alcatel A5 LED), si illuminano come notifica, quali illuminatori per le fotocamere, per indicare (puntino rosso) la registrazione video in corso, la ricarica cablata in itinere (la linea bianca inferiore), quella wireless inversa in attività (magari poggiandoci sopra proprio gli auricolari della stessa azienda). Volendo, con la funzione “Flip to Glyph”, si possono ottenere notifiche solo visive e non sonore, capendo di cosa si tratti senza dover far affidamento al display.

Il frontale, tra cornici perfettamente simmetriche su tutti i lati, pone un Flexible OLED da 6.55 pollici, FullHD+ (2400×1080 pixel), con refresh rate adattivo da 60 a 120 Hz, 240 Hz di touch sampling, profondità colore a 10-bit, 700 nits di picco come luminosità, supporto all’HDR 10+, e scanner d’impronte sottostante.

Nel foro in alto a sinistra, è presente una selfiecamera da 16 megapixel (sensore Sony IMX471 da 1/3.1″, f/2.45, riconoscimento facciale, video sino a 1080p. @30fps) mentre, sul retro, il doppio anello in alto a sinistra alloggia una dual camera, ottimizzata per il Rilevamento Scena e la Modalità Notte, con due sensori da 50 megapixel: il primo è un Sony IMX766 (dimensionato a 1/1.56″, con f/1.88 e doppia stabilizzazione, ottica ed elettrica, video sino a 4K UHD @30fps), mentre il secondo è l’ultragrandangolo (114°) Samsung GN1 (dimensionato a 1/2.76″, con f/2.2, financo una stabilizzazione elettronica, e video sino a 1080p@30/60fps). L’audio conta su due speaker stereo.

Complice lo spessore ridotto che rendeva impossibile innestare un vigoroso heatpipe, ma anche per il fatto che i processori top col tempo “hanno rendimenti decrescenti“, si è optato per una versione customizzata del processore octacore (2.5 GHz) Snapdragon 778G, non a caso Plus, che Qualcomm ha arricchito col supporto alla ricarica wireless inversa (5 watt). La GPU è una Adreno 642L mentre, in tema di RAM (LPDDR5) e storage, le combinazioni sono tre, da 8+128 (nero, 499 euro), 8+256 (nero, bianco, 529 euro) e 12+256 GB (bianco, nero, 579 euro).

Non stupisce la batteria, da 4.500 mAh, visto che si carica cablatamente (50% in mezzora) via Type-C a 33W e in Wireless Qi a 15W. Le connettività prevedono il 5G standalone e non, il Wi-Fi 6, il Bluetooth 5.2, il GPS dual band (L1+L5) e il modulo NFC per i pagamenti. Il sistema operativo, in partenza con Android 12, beneficerà di 3 major update (sino ad Android 15) e di 4 anni di security update (però bimestrali): l’interfaccia, Nothing OS, è fluida grazie all’assenza di bloatware e al fatto che l’azienda s’è realizzata in casa tutti gli elementi di personalizzazione, come suoni, widget, sfondi e batterie di font. La galleria delle immagini ingloba un visualizzatore per gli NFT e un borsino per rimanere aggiornati sull’andamento dei prezzi: è presente anche una Game Mode (riduzione notifiche quando si gioca, sincronizzazione precisa tra immagini e suoni), mentre nelle impostazioni confluiscono anche quelle dei device connessi, ancorché di terze parti.

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