Giornata di grandi annunci per Huawei che, dopo aver vantato gli oltre due milioni di Huawei Watch GT venduti sin dal lancio, ha presentato una nuova serie di smartphone, Nova 5, formata da un terzetto nient’affatto male, per feature e specifiche al seguito (tra cui il Wi-Fi ac dual band, il Bluetooth 5.0, il GPS con A-GPS, BeiDou, e Glonass, ed una porta microUSB 2.0 Type-C).
Il top della nuova serie di smartphone Nova (che presto potrebbe diventare un sotto-brand autonomo, al pari di Honor) è rappresentato dal Nova 5 Pro che cela lo scanner per le impronte sotto il pannello AMOLED frontale, un display da 6.39 pollici con risoluzione FullHD+, ottima resa cromatica (dato il valore di del 108% sulla scala DCI-P3) e tecnologia anti-sfarfallio DC Dimming già portata a bordo dello Huawei P30 Pro. Il segmento fotografico prevede una selfiecamera celata nel notch a goccia, da 32 megapixel (f/2.0) e, sul retro, allineata verticalmente a sinistra, una quadrupla fotocamera, da 48 (con pixel binning, f/1.8) + 16 (ultragrandangolare) + 2 (profondità, f/2.4) + 2 (macro, f/2.4) megapixel.
Attestato un uso prolungato senza problemi, vista anche la ricarica veloce SuperCharge (40W) che viene in supporto della batteria, da 3.500 mAh, lo Huawei Nova 5 Pro si avvale di due setting mnemonici, da 6+128 (385 euro, o 2.999 yuan) e 8+256 GB (437 euro, o 3.399 yuan), mentre il processore è un modello a 8 core della controllata HiSilicon (il Kirin 980). Completa il quadro della situazione, la scelta di basare (per ora ottimisticamente) l’interfaccia proprietaria EMUI 9.1.1 sulla versione Pie 9.0 di Android.
Il Nova 5 corrisponde nel design e nell’hardware al Nova 5 Pro (a parte la sola combinazione mnemonica da 8+128 GB, prezzata a circa 360 euro, o 2.799 yuan), dal quale diverge per un’importante differenza, rappresentata dall’essere il primo smartphone Huawei a montare il nuovo SoC Kirin 810, presentato per l’occasione, con punteggi sui benchmark risultati superiori a quelli di uno Snapdragon 730. Nello specifico, si tratta di un chip a otto core (2.27 GHz) realizzato a 7 nanometri, inclusivo di una scheda grafica Arm Mali-G52 MP6 più potente e beneficiata dalle ottimizzazioni Kirin Gaming+ (con regolazione delle risorse, ma anche miglioramento della nitidezza e del contrasto delle immagini in alta definizione).
Molto importante è anche il lavoro eseguito sull’unità di processamento neurale (NPU), ora basata sull’architettura proprietaria Huawei DaVinci in modo da supportare la tecnologia AI FM che, in sostanza, prevedendo il carico di lavoro durante una fase di gaming, nell’eventualità che vi possano essere dei fastidiosi colli di bottiglia, suggerisce le modifiche più idonee al framerate e per ottenere una maggiore responsività agli input sul touchscreen.
Sempre animato dalla stessa scelta software, il Nova 5i si propone come uno smartphone di fascia medio-alta, leggermente più tradizionale, stante lo scanner biometrico standard posto centralmente sul retro, ove la fotocamera, sempre quadrupla, vanta sensori principali di risoluzione diversa (nella fattispecie, da 24 ed 8 megapixel) oltre ai rimanenti due conservati a 2 megapixel: frontalmente, invece, la selfiecamera scende a comunque ragguardevoli 24 megapixel, campeggiando sopra un display LCD FullHD+ da 6.4 pollici.
Ottenuta l’energia da una batteria capiente (4.000 mah) a carica rapida (ma da 10W), l’Huawei Nova 5i si fregia di un altro processore a otto core proprietario, il Kirin 710, lasciando che siano due le configurazioni mnemoniche possibili all’acquisto, di cui una da 6+128 GB (pressappoco 257 euro, o 1.999 yuan), ed una da 8+128 GB (282 euro, o 2.199 yuan).