Redmi Note 9 e Note 9 Pro: ufficiali i super medio-gamma di scuola Xiaomi

Grazie all'attesissimo evento Xiaomi, i nuovi ed accessibili Redmi Note 9 e Note 9 Pro (global) hanno ricevuto il battesimo dell'ufficialità, stupendo per autonomia, attenzione all'imaging, design, ottimizzazione software, oltre che per le prestazioni.

Redmi Note 9 e Note 9 Pro: ufficiali i super medio-gamma di scuola Xiaomi

Il da poco conclusosi evento Redmi, condotto via streaming online dai vertici di Xiaomi in Cina, ha portato alla presentazione di due smartphone della serie Note 9 che vanno ad affiancare, da fine Maggio, il Note 9S, rappresentati dall’inedito Redmi Note 9 e da un Redmi Note 9 Pro differente da quello visto a metà Marzo in India (e, in pratica, una sorta di versione globale del Redmi Note 9 Pro Max). 

Redmi Note 9 (162.3 x 77.2 x 8.9mm, per 199 grammi, nelle palette Midnight Grey, Polar White, e Forest Green), all’interno di uno chassis con rivestimento waterproof via nanotecnologia, ha un display flat LCD IPS da 6.53 pollici con risoluzione FullHD+ , particolarmente gratificante come qualità dell’immagine (1500:1 di contrasto, 84% di copertura sulla scala colore NTSC), ben leggibile all’aperto (450 nits), riposante per gli occhi (certificazione TÜV Rheinland e Reading Mode 2.0).

Trattandosi di un modello “DotDisplay“, è un foro in alto a sinistra ad accogliere la selfiecamera a 5 lenti da 13 (f/2.25, pixel da 1.12 micron, Face Unlock) megapixel: il retro, invece, utilizza un curioso bumper centrale di forma rettangolare con in basso lo scanner per le impronte e, in una sorta di quadrato, i moduli della tetracamera: quest’ultima si compone di un sensore da 48 (Samsung GM1, f/1.79, pixel binning 4-in-1 per pixel da 1.6 micron, autofocus, 6 lenti, video sino a 1080p@30fps), di uno da 8 (ultragrandangolo da 118°, f/2.2) , di uno da 2 (per le macro, con autofocus da 2 a 10 cm), e di un altro sempre da 2 (profondità) megapixel, risultando attrezzata per 6 tipologie d’effetto caleidoscopio, per video in formato 2,39:1, e per la scansione dei documenti. 

Presente il processore Helio G85, un octacore (2 GHz) di scuola MediaTek messo in coppia con la GPU G52 MC2 di ARM (da 1000 MHz), il Redmi Note 9, animato da Android 10 sotto interfaccia MIUI 11, consente le configurazioni di RAM + storage (espandibile di altri 512 GB via microSD senza togliere spazio al Dual SIM) da 3+64 (183 euro) e 4+128 GB (230 euro). In termini di autonomia, il costruttore vanta 2 giornate di operatività piena grazie alla batteria da 5.020 mAh caricabile via Type-C a 18W (e fungente anche da power bank via reverse charging da 9W): le connettività, invece, presentano il 4G, il GPS (BeiDou, Glonass, A-GPS, Galileo), il Wi-Fi ac dual band, il Bluetooth 5.0 (A2DP), il jack da 3.5 mm per le cuffie, il modulo NFC per effettuare pagamenti senza contatto (ottimo in tempi di coronavirus), e un emettitore d’infrarossi a uso telecomando. 

Ben diverso è il rivisitato Redmi Note 9 Pro (165.75 x 76.68 x 8.8mm, per 209 grammi, nelle nuance Interstellar Grey, Glacier White e, con un’esordiente finitura bicolore, Tropical Green) che, infatti, pone al centro il foro per la selfiecamera a 5 lenti da 16 megapixel (f/2.48, selfie rallentati, pixel grandi 1 micron, AI Face Unlock), lasciando il resto dello spazio, anche qui protetto dal vetro Gorilla Glass 5 come nel modello precedente, al display, un pannello LCD IPS da 6.67 pollici con risoluzione FullHD+, mai stressante per le lunghe letture (anti luce blu via TÜV Rheinland), nitido anche sotto la viva luce del sole (450 nits), ottimizzato dalla Reading Mode 2.0.

Spostato a destra lo scanner per le impronte digitali, il bumper centrale leggermente rimaneggiato nella posizione qui è squadrato, posto sopra il Flash LED (esterno), a comprendere un sensore da 64 (f/1.89, pixel binning 4-in-1 per pixel da 1.6micron, 6 lenti, video sino a 2160p@30fps e slow motion a 720p@960fps, foto RAW, controlli Pro sui video), uno da 8 (ultragrandangolo da 119°, f/2.2, 5 lenti), uno da 5 (macro con autofocus da 2 a 10 cm, f/2.2, 5 lenti), ed uno da 2 (profondità) megapixel. Anche in questo caso, a favore della quadrupla fotocamera, rispondono all’appello la modalità caleidoscopio a 6 livelli, i video girati con formato 2,39:1, e il supporto alla scansione dei documenti. 

Spinto lato software da Android 10 tramite MIUI 11 ma quanto ad hardware dall’octacore (2.3 GHz) Qualcomm Snapdragon 720G e dalla GPU Adreno 618 ottima anche in fase di gaming, il Redmi Note 9 Pro internazionale abbina i 6 GB di RAM a 64 (247 euro) o 128 GB (275 euro) di storage espandibile (+ 512 GB). La batteria è sempre da 5.020mAh, ma nella confezione d’acquisto è presente un caricatore da 30W, in grado di rabboccare il device da 0 al 57% in mezzora. In tema di connettività, infine, è sempre presente il Dual SIM con 4G puro (in formato cioè da 2+1 slot), il Bluetooth 5.0 (A2DP), il Wi-Fi ac dual band, il jack da 3.5 mm, l’emettitore d’infrarossi, il GPS (A-GPS, Galileo/Glonass, BeiDou) e il modulo NFC. 

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