Honor Play 20: ufficiale lo smartphone low cost autonomo e con grande display

Senza troppo clamore, Honor ha continuato a rimpolpare il suo giovane listino indipendente, dopo la scissione da Huawei, mettendo in campo, per ora in Cina, l'ultra basico e low cost Honor Play 20.

Honor Play 20: ufficiale lo smartphone low cost autonomo e con grande display

Dopo essersi affrancato da Huawei, il brand cinese Honor ha incominciato a popolare il suo listino, attenzionando un po’ tutte le fasce, da quella alta (Honor View 40) a quella media (Honor Play 5T Life): ora tocca a quella bassa, omaggiata dal neo presentato Honor Play 20, animato da Android 10 sotto l’interfaccia proprietaria Magic UI 4.0. 

Nell’attesa di conoscere l’eventuale supporto ai servizi di Google nel caso d’una versione global, l’iterazione dell’Honor Play 20 (163,93 x 75,79 x 8,95 mm, per 198 grammi) ufficializzata in Cina scende in campo in diverse colorazioni, tra cui bianco, blu, nero, argento gradientato verso il rosa, e abbinamenti mnemonici di RAM e storage (espandibile via microSD): nello specifico, il cliente potrà scegliere tra 4+128 GB (899 yuan, pressappoco 114 euro), 6+128 GB (1.099 yuan, sui 139 euro), e 8è128 GB (1.399 yuan, circa 178 euro). 

Il frontale dell’Honor Play 20 è segnato da un notch a goccia d’acqua, per la selfiecamera da 5 megapixel (f/2.2, fuoco fisso), utile anche per le videochiamate: l’89.3% di spazio restante spetta all’area visiva del display, un pannello LCD IPS HD+ (720 x 1600 pixel) da 6.5 pollici, con 60 Hz di refresh rate. La coverback variopinta, invece, propone uno square a sinistra, inclusivo di una finta quadcamera, in realtà ospitante – assieme al Flash LED – una dual camera, da 13 (principale, f/1.8, messa a fuoco fasica) + 2 (profondità, f/2.4) megapixel. 

Nella media, l’assetto delle connettività dell’Honor Play 20 fa registrare la presenza del Dual SIM, del 4G, del Wi-Fi n monobanda, del Bluetooth 5.0 a risparmio energetico (LE), del GPS (Beidou, Glonass), del jack da 3.5 mm per le cuffie cablate, e della microUSB Type- C che, non scontata in questa fascia di prezzo, contribuisce alla ricarica, a 10W, della corposa batteria non removibile, da 5.000 mAh. Manca lo scanner per le impronte digitali, con la sicurezza affidata a password, PIN, e pattern.

Il ban degli USA sembra aver indotto il produttore cinese a usare un processore octacore (1.8 GHz, sia per i core Cortex A75 che per quelli A55) della Unisoc, il T610 realizzato a 12 nanometri di litografia, supportato – come accennato –  da massimo 8 GB di RAM per il multi-tasking. 

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