Come vociferato lungamente nelle scorse settimane, Samsung ha effettivamente ufficializzato, tramite un’apposita scheda pubblicata nella propria press room, il varo di uno smartphone di fascia bassa, battezzato col nome di Galaxy A11, che va a completare – per il momento – la serie A 2020 nella quale già figurano i Galaxy A01, Galaxy A51 e Galaxy A71.
Il nuovo Galaxy A11 (161.4 x 76.3 x 8 mm, per 177 grammi), di cui ancora non si conoscono disponibilità e prezzo (comunque non troppo dissimile dal predecessore, ad oggi prezzato a 149 euro) è stato cadenzato nelle nuance rosso, nero, blu, e bianco, con uno chassis posteriore non particolarmente originale, dotato di multicamera laterale e scanner biometrico centrale: frontalmente, invece, si fa apprezzare un display Infinity-O con foro in alto a sinistra.
Corredato, tra le varie connettività, di Dual SIM con 4G, Wi-Fi n (hotspot), GPS (A-GPS), Bluetooth, jack da 3.5 mm, il Galaxy A11 usa una microUSB Type-C per alimentare rapidamente (a 15W) la batteria, da 4.000 mAh.
Grazie all’accumulatore, è fornita energia a sufficienza a un display alquanto poco energivoro, essendo quest’ultimo formato da un pannello TFT solo HD+ (263 PPI), anche se di lunga diagonale, pari a 6.4 pollici. La selfiecamera, appunto alloggiata nel foro del display, arriva ad 8 megapixel (f/2.0) e supporta il Face Unlock mentre, sul retro, la tripla fotocamera posteriore, allungata a sinistra, risulta formata da sensori pari a 13 (standard, f/1.8), 5 (grandangolare, f/2.2), e 2 (profondità, f/2.4) megapixel.
Motore elaborativo del Galaxy A11 è un processore (probabilmente Exynos 7904) ad otto core, con 1.8 GHz di clock frequency, supportato – secondo la configurazione scelta – da 2 o 3 GB di RAM, mentre per lo storage la pezzatura scelta è di 32 GB, espandibili via microSD. Lato software, la scelta di Samsung è ricaduta sull’ultima emanazione del robottino verde, Android 10, ovviamente rivestito dall’interfaccia proprietaria One UI 2.0.