Non tutte le innovazioni riescono al primo colpo. Toccò alla progenitrice della bici nell’ottocento, con la “draisina” che fu vietata in alcune città perché, sprovvista di freni, causava incidenti e, più di recente, è capitato anche a Samsung che, ancora scottata dal bombgate del Note 7, ha deciso preventivamente di rimandare l’esordio sul mercato dello smartphone pieghevole Galaxy Fold.
Quest’ultimo, il secondo del suo genere dopo il FlexPai, avrebbe dovuto esordire negli USA il 26 Aprile ed in Italia il 3 Maggio: il condizionale è d’obbligo perché il colosso coreano ha comunicato il rinvio dell’operazione, con una nuova data che sarà comunicata entro qualche settimana.
I problemi al nuovo e ancora acerbo Galaxy Fold erano emersi in seguito all‘invio di alcune unità di test ad esponenti selezionati della stampa di settore: questi ultimi, dopo appena qualche giorno di uso, hanno lamentato vari inconvenienti. Innanzitutto, il display finiva col danneggiarsi, per lo più in alto e in basso rispetto alla cerniera, con una causa che, secondo Samsung, risiedeva nel fatto che gli utilizzatori avevano inappropriatamente rimosso una pellicola protettiva ritenuta erroneamente superflua per il corretto funzionamento del dispositivo. I problemi, però, si sono verificati anche con un uso normale del Fold che, tra l’altro, tendeva sia ad accumulare sporco sotto il display, che ad alterare le immagini (flickering) senza che se ne capisse la ragione.
Da qui, la decisione di estendere il blocco della commercializzazione, già deciso per Cina, Singapore, e Spagna, a tutto il mondo, con i pre-ordini che, di conseguenza, sono stati congelati: da Seoul, inoltre, è arrivato un comunicato ufficiale nel quale si motiva la decisione con la volontà di condurre dei test supplementari ma, soprattutto, di rinforzare la protezione del display, chiarire meglio le norme d’uso della pellicola protettiva, e attenzionare alcuni liquidi che, interni al dispositivo, potrebbero aver causato dei problemi.
Qualche effetto, quello che viene già definito come il caso “Foldgate”, l’ha già avuto, se non sulla reputazione di Samsung, almeno sulla concorrenza. Huawei, che a Giugno dovrebbe avviare la distribuzione del suo pieghevole Mate X, ha annunciato nuovi test sullo stesso, ed espedienti per tutelare l’integrità del monitor, oltre all’intenzione di procedere con i piedi di piombo anche quanto a volumi di produzione: poco prima dell’estate, infatti, verranno vendute le prime 80 mila unità, di un totale che – in ogni caso – non andrà oltre i 300 mila esemplari (contro il potenziale milione di Samsung).