Il destino del Galaxy Note 7, l’ultimo phablet Samsung, sembra essere – ormai – segnato: anche le unità sostitutive, da qualche giorno a questa parte, stanno andando letteralmente in fumo. Tanto, che diversi operatori americani, dopo averne sospeso la vendita, starebbero offrendo la sostituzione con altri device. E Samsung? Per ora ha interrotto la produzione del Note 7.
Qualche settimana fa, Samsung aveva proceduto al richiamo globale del suo Note 7, affetto da problemi alla batteria che ne comportavano l’esplosione. I modelli sostitutivi, però, avevano subito mostrato qualche falla: all’inizio, per “fortuna”, si trattava di problemi di carica con esemplari sostitutivi che non riuscivano a tenere l’energia, o che faticavano oltremisura a caricarsi.
Le cose, però, sono andate assai peggio col passare dei giorni. Anche i modelli sostitutivi, infatti, hanno iniziato ad esplodere. Tra i vari casi segnalati, quelli che più hanno colpito l’attenzione dei media sono tutti relativi ad episodi accaduti negli USA. Quivi, in Texas, una famiglia – intenta a consumare il proprio pranzo – ha visto il loro Note 7 prendere fuoco di punto in bianco mentre, in Kentucky e Minnesota i proprietari del phablet Samsung si sono svegliati nel cuore della notte perché il loro Note 7, non in carica, ma posizionato su un comodino e su una scrivania, ha iniziato a emettere fumo, prima di prendere fuoco ed esplodere (nel caso del Kentucky, con un’intossicazione alle vie aeree).
Non meno drammatico il caso di un tredicenne che, in Minnesota, ha visto il suo Note 7 prendere fuoco, e quello relativo ad un utente che, già su un aereo della Southwest Airlines in attesa di decollo dall’aeroporto di Louisville (sempre Kentucky), si è trovato tra le mani un Note 7 flambé.
A questo punto, la reazione dei maggiori operatori telefonici USA non si è fatta attendere: AT&T, T-Mobile e Verizon hanno sospeso la vendita del Note 7 (in bundle con le loro offerte) e stanno proponendo ai loro clienti rimborsi o, recandosi in uno store vicino, la sostituzione con un altro smartphone/device più sicuro. L’australiana Telstra si avvia a seguire la stessa strada mentre in Corea i locali operatori (tra cui SK Telecom) non hanno ancora deciso il da farsi.
Il segnale, comunque, è partito bello forte in direzione di Seoul che, ufficialmente, ha comunicato l’avvio di indagini – in accordo con le autorità americane e coreane – volte ad accertare i fatti caso per caso. Nel frattempo, però, secondo quanto comunicato da fonti anonime all’agenzia locale Yonhap, Samsung avrebbe sospeso la produzione dei Note 7 in patria e avrebbe anche bloccato l’invio – tramite Samsung Vietnam – di nuovi esemplari di tale device ai distributori autorizzati. In realtà, in base alle dichiarazioni fatte da Samsung alla Reuters, si tratterebbe di un semplice stop&go, una rimodulazione dei lotti di produzione che verebbero sfornati più lentamente, onde favorire ispezioni più approfondite ed un maggiore controllo qualità da parte dei tecnici sui device in uscita.
Questo, in attesa di raccogliere i dati degli accertamenti e di decidere la prossima mossa da fare che, a questo punto, potrebbe tradursi o in un secondo richiamo del Note 7 o nella, definitiva, cancellazione del prodotto in questione!