Se c’è una cosa che ha sempre contraddistinto la casa di Cupertino è proprio il suo fiuto per gli affari. Ed anche questa volta il signor Cook farà centro con la sua nuova Apple TV ed il servizio di streaming online davvero completo, grazie ai numerosi accordi già sottoscritti con le diverse aziende televisive.
Le decisioni del Ceo della Apple si saranno sicuramente basate su quelli che sono i dati emersi da alcune statistiche che dimostrano come lo streaming TV stia avendo la meglio nel settore dell’intrattenimento televisivo affossando letteralmente i colossi della pay-tv.
Lo streaming online sbarca in Italia
Nato per essere un alleato della tv tradizionale, lo streaming online si sta rivelando invece un temibile nemico. Un nemico che rafforza la propria rete anche sul territorio italiano grazie allo sbarco di servizi come Wuaki o Netflix che dovrebbe esordire entro l’anno in corso. Il costo dell’abbonamento a Netflix dovrebbe aggirarsi intorno alle 7.99 euro, un prezzo davvero molto competitivo anche se non è ancora chiaro quale sarà il livello di approfondimento contenutistico offerto.
Ovviamente il big della Pay-Tv italiana, Sky, non è rimasta con le mani in mano. Non è stata indulgente nei confronti di Microsoft, trascinandola in tribunale per via della sua chat Skype che avrebbe un nome troppo simile al suo brand, figuriamoci se è disponibile a vedersi soffiare da sotto il naso i clienti in modo così banale.
Ecco che si vocifera il lancio della Sky TV Box che, insieme al già esistente Sky Online, dovrebbe coprire quella fetta di utenti che non vogliono legarsi all’antenna terrestre o alla parabola e vogliono comunque fruire di contenuti, serie televisive ed eventi sportivi sporadicamente, o come si sul dire in gergo on demand.
Streaming online e Canone Rai: si deve pagare?
Resta sempre l’annosa questione del Canone Rai che, in virtù di una mancata fruizione dei servizi offerti dall’emittente televisiva, c’è chi si sente legittimato a non pagarlo. Purtroppo, sembra che anche lo streaming online e la disponibilità di ogni mezzo atto a riprodurre contenuti videotelevisivi sia soggetto a questa tassa, ritenuta ingiusta dal popolo italiano.