Asia Argento al centro di una feroce gogna mediatica. E Laura Boldrini si nasconde

L'attrice italiana è nel vortice della bufera e l'ex presidente dalla Camera ha rifiutato di essere intervistata per l'articolo del New York Times. Le due erano state protagoniste di un panel sull'Italia al Women in the World Summit

Asia Argento al centro di una feroce gogna mediatica. E Laura Boldrini si nasconde

Lo scandalo Asia Argento, cominciato in sordina in America, sta dilagando anche in Italia (Paese dell’attrice), con ripercussioni devastanti sull’immagine del movimento Me Too, l’associazione per i diritti delle donne di cui Argento ne è stata per mesi la portabandiera, prima di esserne cacciata con un marchio di infamia.

La vicenda che ha visto Argento sborsare 380.000 dollari per comprare il silenzio di Bennet, l’attore che ha dichiarato di essere stato violentato dall’attrice italiana quando era ancora minorenne, potrebbe rappresentare la Waterloo definitiva per la credibilità di un movimento che già faceva fatica a emergere in Italia.

Il New York Times, in un articolo apparso di recente, ha denunciato la feroce gogna mediatica che Argento sta subendo su tutti i quotidiani italiani e i social network, con titoli spietati, come “Asia Weinstein”, con chiaro riferimento al produttore di Hollywood, Harvey Weinstein, di cui proprio Asia Argento ne aveva denunciato gli abusi.

L’attrice, ovviamente, ha negato tutto, smentendo di aver avuto relazioni sessuali con Bannet. Ma è stata sbugiardata dallo stesso attore, che ha confermato che la relazione c’è stata, aggiungendo di non aver denunciato l’accaduto prima perché si vergognava di far sapere al mondo che lui, da uomo, aveva dovuto cedere alla violenza di una donna.

A scardinare ancora di più il muro difensivo di Argento, ci ha pensato lo stesso New York Times, che ha presentato prove inoppugnabili, dicendo che il suo articolo “è basato su documenti verificati e molteplici fonti”, oltre ad aver pubblicato messaggi equivoci dell’attrice e foto compromettenti dove si vede Argento sotto le lenzuola con il minorenne Bannet.

“La signora Argento non ha mai scaldato i cuori degli italiani – scrive ancora il Nyt – in parte riflettendo la persistente resistenza al progresso, che il movimento MeToo ha aperto per le donne in alcuni altri Paesi”. Aggiungendo che “persino alcuni di quelli che un tempo avevano difeso a gran voce Argento hanno poco da dire”.

Un esempio è stata Laura Boldrini, l’ex presidente della Camera, che dopo la denuncia di Argento sulle molestie subite da Weistein si era schierata dalla parte dell’attrice, dando vita perfino al Women in the Word Summit, dove si era parlato di stupri e di sessismo, di demonizzazione degli uomini e di santificazione delle donne.

Una santificazione che la vicenda Argento ha dimostrato invece non esserci. Tanto da imbarazzare la stessa Boldrini, che alla richiesta del giornale americano di essere intervistata, ha preferito defilarsi, affermando di non avere nulla da dire. Come se sapesse che nascondersi dalla vergogna sarebbe adesso per lei, e per tante fanatiche femministe, la scelta migliore da fare.

Continua a leggere su Fidelity News