Bomba! Netflix pronta a varare un proprio servizio di cloud gaming

Sarebbero già partite le ricerche del personale adatto a supportare a vario titolo, dallo sviluppo della struttura alla messa in sicurezza della stessa, la prossima piattaforma di cloud gaming che vedrà protagonista nientepopodimeno che Netflix.

Bomba! Netflix pronta a varare un proprio servizio di cloud gaming

Nel 2021, il colosso dello streaming Netflix ha presentato la sua proposta di giochi gratuiti senza acquisti in-app Netflix Games che, dall’offerta iniziale (Stranger Things: 1984, Stranger Things 3: The Game, Teeter Up e Shooter Hoop, Card Blast), è passata agli attuali 18 titoli (con prospettive d’arrivare a 50 entro fine anno) che, però, stando ad alcuni dati, avrebbero catturato l’attenzione di meno dell’1% degli abbonati alla piattaforma. Una contromisura a tale flop sarebbe però in preparazione presso il quartier generale di Los Gatos.

Secondo quanto scoperto dal portale Protocol, Netflix avrebbe pubblicato diversi annunci di lavoro relativi ad un progetto di cloud gaming: nello specifico, vi sarebbero annunci che farebbero riferimento a esperti che dovrebbero occuparsi del rendering sul cloud gaming e di sviluppare SDK che aiutino i game developer a sviluppare “giochi di alta qualità per l’ecosistema di giochi cloud di Netflix“.

A queste, si accompagnerebbero ricerche di esperti nella creazione di “esperienze per piattaforme iniziali o non finite“, per non parlare della posizione aperta per trovare, in tema sicurezza, un manager con “esperienza con le sfide del cloud gaming, i vettori di minacce, l’infrastruttura e i requisiti dei clienti“.

Al momento, non è chiaro come Netflix potrebbe entrare nel mondo del cloud gaming, già popolato da Amazon, Nvidia, Google, e Microsoft (Xbox Cloud Gaming), tuttavia va ricordato che, dal 2016, la piattaforma non ha più un proprio datacenter, avendo esternalizzato sul cloud tutta la sua infrastruttura. Inoltre, la grande N, cliente storico dei servizi cloud Amazon AWS, ha in teoria già l’infrastruttura adatta visto che – nel corso degli anni – ha posizionato nei (più di 1.000) datacenter degli internet service provider (ISP) dei dispositivi personalizzati (circa 14.000) volti a creare la propria rete di nodi per la distribuzione in streaming di contenuti “CDN (Content Delivery Network, ndr) Open Connect“.

A confermare tale ipotesi, all’insegna di un progetto che i tecnici hanno definito di “gaming edge-powered“, sono infine anche altre ricerche di lavoro, apparse di recente su Linkedin, nelle quali si menziona un’area di business emergente, legata allo “streaming interattivo, a bassissima latenza, basato su RTP” 

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