USA: i primi giorni del nuovo presidente Biden alla casa bianca

Il nuovo presidente sta trasformando le parole in fatti e non ha perso tempo. In questi primi dieci giorni dal suo insediamento alla casa bianca ha già apportato molte modifiche.

USA: i primi giorni del nuovo presidente Biden alla casa bianca

Il nuovo presidente ha fin da subito sottolineato la sua visione, decisamente differente da quella del suo predecessore, non solo licenziando il maggiordomo di Trump dopo pochi minuti, ma anche riguardo ai comportamenti e alle precauzioni relative alla pandemia mondiale in atto.

Sulle scrivanie dei membri del suo staff sono quindi apparse pareti protettive di plexiglas, le mascherine sono ora obbligatorie e i membri dello staff sono sottoposti a tamponi periodici. Ove possibile il neo presidente ha vivamente consigliato di svolgere le attività in modalità home working anzichè in presenza.

Pare che Biden abbia dedicato anche molto tempo ed energie per studiare un piano vaccinale efficiente e rapido, attività che a quanto pare non rappresentava la priorità per il suo predecessore.

Il maggior rappresentante del partito Democratico ha reintrodotto la conferenza stampa settimanale nominando Jen Psaki, già collaboratrice di Obama, capo dell’ufficio stampa della Casa Bianca.

Provvedimenti rapidi per modificare norme non condivise e ricostruire legami con l’estero

Biden ha firmato, in questi giorni, una serie di ordini esecutivi per annullare molte delle decisioni prese da Trump in questi anni, alcuni con una rilevanza marginale, una sorta di monito verso il Repubblicano, altre di una certa rilevanza.

Il neo presidente ha reintegrato gli Stati Uniti nell’Accordo di Parigi sul clima, e annunciato nuovi obiettivi sulla riduzione di emissioni nel giro di pochi mesi.

Cancellato il divieto per le persone transgender di servire nell’esercito, bloccata la costruzione del muro col Messico, e abolito le limitazioni alla concessione di visti ai cittadini di alcuni paesi africani e a maggioranza musulmana. Nella giornata odierna, alla notizia del colpo di stato in Birmania ha dichiarato: “La presa del potere da parte dei militari in Birmania, la detenzione di Aung San Suu Kyi e di altri funzionari civili sono un attacco diretto alla transizione del Paese verso la democrazia”.

Un approccio quindi radicalmente opposto a quello di Trump che sembra aumentare la popolarità e il consenso degli elettori USA, almeno a quanto dicono i sondaggi.

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