Slender Man è un personaggio fittizio, inventato nel 2009 nell’ambito di un concorso fotografico sui temi del macabro, che – poco dopo – ebbe un grandissimo successo online, finendo col diventare il protagonista di diversi racconti dell’orrore, nei quali veniva spesso rappresentato come molto alto, con un viso privo di sembianze, dotato di braccia e gambe sproporzionate, e di eventuali tentacoli sulla schiena: da qualche anno, questo mostro ha preso ad acquistare una certa consistenza, con sempre più persone che, in suo nome, commettono efferati omicidi.
Ogni tanto, infatti, in particolar modo da oltreoceano, giungono storie in cui dei bambini danneggiano le loro case, ferendo o uccidendo i propri familiari, nella speranza di diventare “proxy”, ovvero succubi dello Slender Man: uno di questi episodi è accaduto nel 2014, ed oggi è balzato nuovamente agli onori della cronaca, visto che è in corso il processo alle persone coinvolte.
Nel 2014, nel stato americano del Wisconsin, in particolare nella cittadina di Waukesha, ad ovest di Milwaukee, due dodicenni, Anissa Weier e Morgan Geyser, decisero di mettere in pratica un piano che elaboravano da mesi, per compiacere lo Slender Man, ed ottenere che il malefico essere si manifestasse loro: nella notte del 31 Agosto, invitarono una loro amica, Peyton Leutner, a giocare con loro a nascondino nel bosco di Northwoods, ove pensavano che vivesse lo spirito del mostro.
Ad un certo punto, nel mentre la serata si prospettava essere quella di un normale corri e fuggi tra ragazzine, Peyton venne bloccata contro un albero, e pugnalata 19 volte da Morgan, visto che l’altra adolescente, Anissa, non se l’era sentita di infierire contro una ragazza che conosceva: i colpi sferrati andarono quasi tutti a segno, contro fegato, stomaco, braccia e gambe, mancando di poco solo il cuore della povera ragazza che, scappate le “amiche”, si trascinò sul margine della vicina strada in tempo per farsi notare da un allarmato ciclista di passaggio, ma non abbastanza rapidamente da potersi salvare. Quando i soccorsi giunsero sul posto, infatti, la povera Peyton Lautner era morta.
Le due giovani criminali vennero subito individuate, e tradotte in carcere, in attesa del processo che, finalmente, è iniziato proprio in questi giorni. Anissa Weiner, secondo quanto riporta NBCNews, ha ammesso tutte le sue responsabilità e, in virtù di questo suo atteggiamento di contrizione tardiva, rischia “solo” 10 anni di carcere, con l’accusa di tentato omicidio di secondo grado. Ovviamente, ammesso che sia condannata, e che i suoi legali non ricorrano all’astuzia dell’instabilità mentale (3 anni in un carcere psichiatrico): ipotesi, quest’ultima, dalla quale sono tentati anche i legali dell’altra ragazza, Morgan Geyser, che – però – avrà da affrontare una situazione ben peggiore, visto che su di lei pende l’accusa di omicidio premeditato, con la possibilità di essere condannata in quanto adulta ad una pena di 65 anni di carcere.