A volte le icone delle leggende metropolitane possono nascondere insidie pericolose. Non tanto per la veridicità delle storie in sé, quanto per il potere di suggestione che esse stesse irradiano, capace di catturare l’immaginazione di un gran numero di seguaci. Uno degli esempi più clamorosi è rappresentato dal famoso Necronomicon di Lovecraft, arrivato a figurare persino nell’elenco dei libri della Biblioteca Centrale dell’Università della California, nonostante lo stesso autore avesse più volte dichiarato che si trattava solo di un’opera immaginaria. E le conseguenze di questo distacco dalla realtà, talvolta possono rivelarsi tragiche.
E’ questo il caso di Morgan Geyser, tredicenne accusata di avere assassinato una compagna di classe, pugnalandola per ben 19 volte. Il motivo del folle gesto? Compiacere Slender Man, creatura orrorifica iconica dei Creepypasta, i fenomeni di internet. La ragazzina sarebbe infatti convinta di essere una proxy, ovverosia una succube del personaggio immaginario creato nel 2009 da Eric Knudsen, diventato poi virale. Nella camera da letto di Morgan Geyser, gli investigatori hanno trovato una sessantina di disegni raffiguranti Slender Man, che riportavano citazioni come “Non sei sicuro nemmeno in casa tua” o “Lui è sempre qui”, oltre a diverse Barbie mutilate, marchiate con il simbolo di Slender Man. Ad alcune di esse erano stati amputati le mani o i piedi.
La giovane non avrebbe però agito da sola. A supportarla nel suo delirio sarebbe stata la compagna Anissa Weier, la quale avrebbe aiutato la piccola assassina a condurre la vittima, Peyton Leutner, nel cuore di un parco in un sobborgo di Milwaukee, Waukesha (Wisconsin, USA) allo scopo di ucciderla. Il terribile delitto è avvenuto il 31 Maggio scorso.
Secondo i documenti raccolti dagli inquirenti, l’omicidio era stato accuratamente pianificato dalle due nel corso dei mesi precedenti. Durante il secondo giorno dell’udienza preliminare del processo è stata ascoltata Deborah Collins, psicologa che ha avuto in cura Morgan Geyser, la quale ha affermato che la ragazzina era assolutamente convinta della reale esistenza di Slender Man.
L’avvocato della giovane assassina ha provato lo scorso martedì a far assegnare il caso alla corte giovanile, adducendo che la Geyser sia mentalmente disturbata, e che credeva davvero di dover uccidere per proteggere sé stessa e la sua famiglia dalla terribile creatura. Ora per le due ragazzine si prospettano condanne fino a 65 anni di reclusione, se dichiarate colpevoli. Qualora l’avvocato difensore dovesse però riuscire a far assegnare il caso alla corte giovanile, però, esse non potrebbero essere trattenute in carcere oltre i 25 anni. Il giudice Michael Mohren ha dichiarato che una decisione in merito verrà presa entro il prossimo 13 Marzo.