Toyota: il rover sulla Luna entro il 2030. Ecco alcuni render

Toyota entro il 2030 costruirà il rover per atterrare sulla Luna collaborando con JAXA. Ecco come sarà e quali saranno le sue caratteristiche tecniche.

Toyota: il rover sulla Luna entro il 2030. Ecco alcuni render

Toyota è stata tra la prima casa automobilistica in assoluto a proporre la motorizzazione ibrida per le vetture. La casa giapponese è pronta a fare, però, un importante passo in avanti e approdare sulla Luna (qui immortalata i modo spettacolare) entro il 2030: per l’occasione, infatti, collaborerà con JAXA nella produzione di un veicolo molto simile al rover per esplorare la Luna per lunghi periodi. 

L’autonomia del rover sarà prossima ai 10 mila chilometri e presenterà alcune caratteristiche che lo renderanno molto diverso dai rover visti finora. Gli astronauti viaggeranno nella cabina pressurizzata, ovvero in un abitacolo in cui la pressione è prossima a quella atmosferica, mentre all’esterno presenta un valore molto diverso. 

Il rover Toyota: le caratteristiche tecniche

Grazie al fatto che la cabina sarà pressurizzata, all’interno di essa gli astronauti non dovranno indossare la tuta spaziale. Il veicolo sarà lungo 6 metri, largo 5.2 metri e altro 3.8 metri. L’abitacolo presenterà un volume di 13 metri cubi che consentirà di ospitare due astronauti in condizioni confortevoli, fino ad un massimo di 4 persone in condizioni di emergenza. 

Per poter garantire un’elevata autonomia, come già detto, prossima ai 10 mila chilometri, saranno utilizzati dei pannelli solari e celle di combustibile. Il veicolo, dotato di sei ruote, sarà alimentato solo ed esclusivamente dal motore elettrico, in quanto è l’unico tipo di motorizzazione che non richiede l’ossigeno per il funzionamento. 

Ciò che sta mettendo a dura prova gli ingegneri della Toyota è il fatto che il rover a 6 ruote dovrà presentare la giusta stabilità per potersi muovere sulla Luna, che è dotata di solo un sesto della gravità terrestre. Inoltre, la superficie esterna della Luna è caratterizzata da molti buchi, voragini e disconnessioni che obbligano il rover a dover montare anche un sistema adeguato di sospensioni, molto probabilmente di natura simile a quelle usate nelle gare estreme come la Dakar.

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