Strage Airbus: il copilota Lubitz curato in passato per tendenze suicide

Lubitz era stato curato per delle tendenze suicide in passato. E' questo il nuovo particolare che emerge dal passato del copilota della Germanwings. Proseguono intanto le ricerche della seconda scatola nera ed il recupero dei resti delle vittime

Strage Airbus: il copilota Lubitz curato in passato per tendenze suicide

Lubitz è stato curato in passato per delle tendenze suicide.

È questa l’ultima verità emersa sul copilota della Germanwings che ha portato l’airbus della compagnia a schiantarsi su una montagna con a bordo 150 persone. Proprio in queste ore dall’analisi delle scatole nere sono emersi i dettagli di quegli otto minuti di angoscia in cui passeggeri e pilota hanno preso coscienza di quanto stava accadendo.

Si sente chiaramente infatti il pilota cercare di convincere Lubitz ad aprire la porta della cabina di pilotaggio per lasciarlo entrare. Purtroppo, però, Lubitz non ha mai risposto.

Adesso emerge una nuova verità in merito a questa incredibile vicenda. Andreas Lubitz sarebbe stato curato per un tentativo di suicidio. È quanto ha dichiarato stamane il pubblico ministero che si sta occupando delle indagini durante una conferenza stampa. “Prima di ottenere il brevetto di volo, Lubitz era stato sottoposto a sedute di psicoterapia per un tentativo di suicidio” ha detto Christoph Kumpa.

Tendenze suicide che riguardano diversi anni fa, quindi, mentre niente sembrerebbe far pensare che quelle tendenze fossero tornate forti come prima. “Il copilota era stato in trattamento psicoterapeutico per tendenze suicide diversi anni fa, prima del conseguimento del brevetto di volo. In seguito e fino d adesso le visite mediche non hanno rilevano tendenze né suicide né aggressive verso terzi” dichiara la procura di Duesserdolf.

Le ultime visite mediche a cui Lubitz si è sottoposto non avevano individuato tendenze suicide come in passato. Fatto sta, però, che questa tragedia secondo molti si poteva evitare con analisi più approfondite sul personale della compagnia.

Sono in tanti, infatti, a ritenere che un uomo con un simile passato alle spalle non dovesse trovarsi alla guida di un Airbus di quel calibro. Intanto proseguono le ricerche della seconda scatola nera, che però, potrebbe essersi addirittura “polverizzata” nello schianto e non inviare pertanto alcun segnale.

Prosegue allo stesso modo il recupero dei resti delle vittime. Sono già più di 50 quelle identificate, tra cui anche Andrea Lubitz.

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