Sfiorati, nel mondo, i novemila decessi per coronavirus

Le morti causate dalla pandemia del coronavirus sono quasi novemila, secondo il bollettino dell'università americana John Hopkins. L'epidemia non risparmia personalità importanti e nazioni superblindate.

Sfiorati, nel mondo, i novemila decessi per coronavirus

Sono quasi novemila i decessi causati dal Covid-19. Questi i dati forniti dall’ultimo bollettino dell’università americana John Hopkins. Con precisione i morti sono 8.937, mentre i guariti sono 84.161. Il numero dei contagi accertati è salito invece a 220.691

La pandemia non guarda in faccia nessuno e colpisce anche personalità importanti; il Principato di Monaco infatti rende nota la positività al virus di Alberto II, precisando però che le sue condizioni di salute non destano al momento particolari preoccupazioni. Aveva eseguito il tampone pochi giorni dopo che il ministro di Stato, Serge Telle, aveva dichiarato di essere positivo al virus. Il principe continuerà a lavorare dai suoi appartamenti privati. 

Nemmeno i potenti Stati Uniti sfuggono alla morsa del coronavirus e registrano oltre diecimila contagiati e 152 vittime. Positivo anche un deputato repubblicano del Congresso. 

In Germania i contagi sfiorano gli undicimila, quasi tremila nella sola giornata di ieri, a dimostrare la velocità di contagio davvero spaventosa. Si registra anche in Russia il primo decesso legato al Covid-19, mentre i casi accertati sono 199, 52 in più rispetto a ieri. 

La Corea del Sud, dopo quattro giorni nei quali non superava quota 100 contagi, oggi ne presenta 152. I decessi sono in totale 407. L’Australia e la Nuova Zelanda hanno varato un provvedimento senza precedenti, vietando l’ingresso nel Paese ai non residenti, al fine di contenere la pandemia. 

Il Giappone vieta l’ingresso a 38 Paesi, tra i quali l’Italia. Salgono i contagi anche in Spagna, dove le aree più colpite sono Madrid e la Catalogna.

In Libano, 4 decessi e 139 casi positivi, considerando anche la scarsità dei tamponi eseguiti dagli unici due ospedali in grado di far fronte all’emergenza, a Beirut. Anche Londra, inizia a imporre delle restrizioni, chiudendo 40 stazioni della metropolitana. 

Notizie positive arrivano invece dalla Cina, che non ha registrato nessun caso di contagio domestico. A Wuhan, città focolaio del coronavirus, si allenta la quarantena nelle aree a “infezione zero“. 

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