Il disastro aereo del Boeing 737 in Etiopia ha messo in allerta diversi paesi dell’Unione Europea. Nello specifico, prima fra tutti, l’Inghilterra ha già bloccato tutti i voli in cui è coinvolto il Boeing 737 e la notizia è stata ufficializzata proprio dalla Civil Aviation Authority, spiegando che anche in paesi orientali, come Cina, Indonesia e altre, è stato assunto un analogo provvedimento.
Altri Paesi dell’Unione Europea sono pronti a seguire lo stesso operato. Anche la Germania ha preso provvedimenti verso quello specifico modello della Boeing per motivi di sicurezza e, ad aggiungersi a questa lista di paesi, ci sono anche la Norvegia e la Francia.
Schianto aereo Boeing 737: crollo in borsa per la società
La Norvegia presenta nella propria flotta ben 18 Boeing 737 Max 8, mentre per i modelli che vanno dal 737 “normale” all’800, la circolazione è rimasta invariata. La società, dal canto suo, difende il proprio operato e difende la sicurezza del proprio velivolo. Il vero problema della società, però, è che lo schianto aereo avvenuto in Etiopia, oltre ad avere provocato la morte di 157 persone, ha fatto calare a picco le azioni in Borsa.
La Boeing, infatti, ha registrato da ieri ad oggi una perdita pari al -4.2% per il secondo giorno consecutivo. Inoltre, a far perdere la fiducia nelle persone è stato il fatto che, oltre ad aver fatto la manutenzione dell’aeromobile il mese scorso, un incidente simile è avvenuto 6 mesi fa, con lo stesso identico modello.
L’aviazione americana, invece, si schiera a difesa di Boeing, affermando che le compagnie aeree americane continueranno ad utilizzarlo in quanto non presenta pericoli. Dunque, le prese di posizione sono nette e distinte, e le indagini nel frattempo vanno avanti, anche perché la scatola nera recuperata dall’aereo schiantato è parzialmente danneggiata. Bisognerà vedere dalle analisi se uscirà uno o più potenziali colpevoli.