Il suo nome è di quelli più discussi all’interno del mondo della cucina di lusso, stiamo parlando dello chef turco Salt Bae ideatore e titolare della notissim catena di ristoranti di lusso Nusret Gökçe che negli ultimi anni ha aperto filiali in tutto il mondo. La clientela di tali ristoranti come si sa è molto ricercata e sicuramente con il portafoglio assolutamente pieno. Salt Bae era diventato famoso non solo per i suoi costosissimi piatti, a partire dal Wagyu placcato con foglie d’oro dal costo di 900 euro a piatto, ma anche per il suo modo tutti originale di mettere il sale sulle pietenze.
Salt Bae infatti mettendo il sale sulle pietanze lo faceva quasi “scorrere” sull’avambraccio almeno così mostrava sui social. E adesso, dopo una espansione assolutamente rapida negli Stati Uniti il gruppo avrebbe avuto perdite come qualcosa per 7 milioni di dollari con molte sedi americane che hanno chiusi. Delle sette sedi aperte in USA ora ne rimangono solo due e non va bene per la sua ammiraglia di Knightsbridge, la Nusr-Et. Sarebbe quest’ultima ad aver fatto registrare le perdite più copiose pari appunto a 7 milioni di euro, mentre negli USA Salt Bae avrebbe svalutato il valore delle sue attività di circa 8.7 milioni di dollari.
Clientela stanca dello chef?
Il declino di Salt Bae sembrerebbe davvero molto veloce, sul web ci sono infatti moltissime recensioni negative e anche esperti del settore hanno considerato in questi anni il ristorante sicuramente non all’altezza. “Un business lounge senza atmosfera, categoricamente un pessimo ristorante” – lo hanno definito i suoi recensori.
Milano, Mykonos, Istanbul, Abu Dhabi, Londra, sono queste alcune delle città dove Salt Bae ha aperto i suoi ristoranti. E c’è chi scommette che anche questi purtroppo avranno vita breve. Tra le celebrità che hanno provato i piatti delle celebrità ci sono David Beckham, Cristiano Ronaldo e Wayne Rooney.
Il suo ristorante di Londra pare non aver convinto le aspettative dei clienti essendosi classificato al 14.912° posto su 22.655 ristoranti della capitale britannica. Insomma dopo tanto successo sui social media e avendo aperto molte sedi l’impero dello chef “più pretenzioso” del mondo sembra sciogliersi come neve al sole. Vedremo se per salvare la sua catena Salt inventerà qualcos’altro. Alla fine i grandi imprenditori una soluzione, in un modo o nell’altro, la trovano sempre.