Restano critici i rapporti tra Russia e Turchia a seguito dell’abbattimento del jet militare russo Su-24 al confine tra Siria e Turchia. Proprio ieri il Ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, ha annunciato che la Russia sospenderà il regime di visa-free con la Turchia: a partire dal 1 gennaio 2016, per recarsi in Russia i cittadini turchi dovranno essere obbligatoriamente muniti di visto.
Lavrov, che in precedenza aveva raccomandato ai cittadini russi di non viaggiare in Turchia e a coloro che vi si trovavano di rientrare quanto prima, ha sottolineato che il motivo è la latente minaccia terroristica in Turchia, in quanto confinante con la Siria.
L’accordo di esenzione di richiesta del visto di ingresso era stato sottoscritto dai governi di Russia e Turchia a gennaio del 2011 e entrato in vigore nel mese di aprile dello stesso anno; decisione che, non solo ha reso molto più semplici gli spostamenti tra i due paesi ma ha anche contribuito ad aumentare gli scambi commerciali tra le due nazioni.
A maggior ragione dopo la tragedia dell’Airbus 321 decollato da Sharm el-Sheikh e precipitato nella penisola del Sinai; dopo quell’incidente, il Cremlino aveva, infatti, emanato il divieto di viaggiare in Egitto, e la Turchia era divenuta così una delle mete più gettonate dai turisti russi. Secondo i servizi segreti russi è stato un atto terroristico a causarne lo schianto dell’aereo con 224 persone a bordo, per la maggior parte turisti russi di ritorno da una vacanza nel Mar Rosso.
Secondo il governo, circa 10.000 cittadini russi si troverebbero in Turchia in questo momento. Il governo russo, che ha definito un “atto di aggressione” l’abbattimento del suo caccia, ha anticipato che prenderà una serie di misure contro Ankara, che potrebbero riguardare il commercio bilaterale, gli investimenti e il turismo.
Inoltre, Putin ha deciso di sospendere la partecipazione della Russia alle esercitazioni navali sul Mar Nero “Blackseafor”, alle quali prende parte anche la marina militare turca. Per tutta risposta, il presidente turco Recyp Erdogan ha dichiarato: “la Russia non scherzi con il fuoco… deve provare le sue accuse con immagini radar e registrazioni audio, come ha fatto la Turchia, altrimenti sono accuse generiche e ingiuste“.