Romania, candidati alle elezioni obbligati alla macchina della verità

L'Alleanza per l'Unione dei Rumeni (AUR), un partito di estrema destra, ha deciso di sottoporre i suoi leader locali e candidati alle elezioni europee del 9 giugno a un test del poligrafo per verificare la loro lealtà e trasparenza.

Romania, candidati alle elezioni obbligati alla macchina della verità

In una mossa controversa e senza precedenti, l’Alleanza per l’Unione dei Rumeni (AUR), un partito di estrema destra, ha annunciato che tutti i suoi leader locali e i candidati per le imminenti elezioni europee del 9 giugno dovranno sottoporsi a un test del poligrafo. Il test, descritto dal partito come un “test di integrità“, mira a garantire la loro lealtà e trasparenza.

Dan Tunas, portavoce di AUR, ha dichiarato che le prime sessioni del test si svolgeranno a Bucarest a partire dal 22 aprile. Secondo Tunas, questo metodo è essenziale per “garantire la coesione di squadra“, sottolineando l’importanza della fiducia reciproca tra i membri del partito.

La decisione ha suscitato polemiche sia all’interno che all’esterno del partito, con critiche che paragonano il metodo a pratiche di epoche totalitarie. Tuttavia, il leader di AUR, George Simion, ha respinto queste preoccupazioni. In una recente dichiarazione sui social media, Simion ha spiegato che il test del poligrafo aiuterebbe a identificare potenziali traditori o spie, inclusi quelli affiliati ai servizi di intelligence. “Non è possibile chiedere direttamente la loro carta d’identità“, ha dichiarato Simion durante una trasmissione su Realitatea Plus Tv, enfatizzando la necessità di misure rigorose per proteggere l’integrità del partito.

Questa iniziativa segue una controversia interna che ha visto la sospensione di uno dei fondatori di AUR, Marius Lulea, per il suo disaccordo con la decisione di Simion di supportare Cozmin Gus, un ex membro del Psd e magnate dei media, nella sua candidatura a sindaco di Bucarest. La candidatura di Gus aveva già causato tensioni e disordini all’interno del partito, con Lulea che si era espresso pubblicamente contro di essa.

Mentre AUR si prepara alle elezioni europee, il test del poligrafo rappresenta un tentativo insolito e controverso di assicurare coerenza e lealtà tra le sue fila, rispecchiando l’approccio spesso radicale e divisivo che caratterizza il partito.

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