In Inghilterra, cresce la paura per lo spettro degli attacchi terroristici: l’ultimo allarme in questo senso viene dal Times, che “sbatte” direttamente in prima pagina una rivelazione di alcuni esperti di sicurezza britannici, riguardo al possibile rischio di attacchi chimici a Londra da parte dell’Isis. La capitale inglese figura infatti essere finita al centro del mirino dei terroristi, che starebbero organizzando attentati con armi chimiche in suolo britannico. In particolare, il Times fa riferimento all’utilizzo delle bombe al cloro, già usate più di una volta dagli jihadisti dello Stato Islamico sul fronte mediorientale.
Principale fonte del quotidiano londinese è Hamish de Bretton-Gordon, colonnello dell’esercito nonché eminente esperto in materia di guerra chimica, che ha richiamato il governo ad una maggiore attenzione sulla vendita di cloro in territorio britannico. Il cloro è infatti un disinfettante molto utilizzato, in particolar modo per la disinfezione dell’acqua (basti pensare al più classico dei suoi utilizzi, all’interno delle piscine che puntualmente “sanno di cloro”); ma una volta inalato, provoca ulcere ai polmoni che possono arrivare a rivelarsi letali. Per questo è vitale che non cada nelle mani dei membri dell’Isis.
In realtà le bombe al cloro in Iraq ed in Siria hanno fatto finora pochi morti, e servono prevalentemente per incutere timore ed un clima di isteria collettiva tra le fila nemiche, a causa delle forti reazioni che causa il rilascio di cloro nell’aria (forti difficoltà respiratorie, sensazione di soffocamento) unite alla loro grande efficienza scenica (con le caratteristiche “nuvole arancioni”, le bombe al cloro rappresentano un elemento capace di creare forte terrore psicologico). Tuttavia è necessario far presente che sono state utilizzate dai guerriglieri dell’Isis in campo aperto: al chiuso, l’effetto del gas rilasciato sarebbe molto più grave.
Per questo, assicurano gli esperti, l’esplosione di bombe al cloro all’interno di una metropolitana sotterranea potrebbe causare una strage. Alle preoccupazioni di Londra ha prontamente risposto il Ministro della Difesa Federica Mogherini, che ha ribadito che l’Italia sia pronta ad un maggiore impegno nella lotta al terrorismo al fianco degli alleati, “se dovesse essercene bisogno”. Più ragionato il commento dell’Alto Rappresentante per la politica estera europea: “La risposta militare è una scelta necessaria, ma non sufficiente […] Lo Stato Islamico sarà davvero sconfitto solo affrontando le cause profonde della sua ascesa”. Cosa finora mai fatta dalle grandi potenze europee in territorio mediorientale.