La notizia che ha intristito l’intero pianeta è giunta nella prima mattina di lunedì 21 aprile: Papa Bergoglio (Francesco) è tornato alla casa del Padre. Era il primo capo della Chiesa cattolica proveniente dal Sudamerica e esattamente il 266° vescovo di Roma della storia. Tutto il momento da quando viene a mancare il Pontefice in carica sino a quando non viene proclamato il seguente viene chiamato periodo di “sede vacante”.
Il funerale, così come recitano le norme (4-5 giorni dal decesso), avverrà sabato 26 e si dovranno seguire le volontà testamentarie di Jorge Bergoglio. Il Papa aveva infatti redatto il suo testamento e quando lo fece era giugno del 2022. Il suo volere era quello di un funerale semplice e sobrio come lui stesso era, non è un caso che ad inizio del suo lavoro a Roma scelse il nome Francesco per la devozione nei confronti del Santo d’Assisi.
Il sacro luogo nel quale si tiene il Conclave e tutte le operazioni di voto è la bellissima Cappella Sistina. I Cardinali che prendono parte a questo importante momento, prima di indicare il proprio successore, devono giurare di rispettare la Costituzione apostolica. In questa ci sono le norme precise da osservare per eleggere il nuovo Pontefice che sarà anche, ricordiamolo, il nuovo sovrano dello stato della Città del Vaticano.
I Cardinali che hanno un’età inferiore a 80 anni, solo questi, hanno il diritto di voto e solo se c’è un nome che raggiunge la maggioranza dei due terzi quel cardinale viene eletto vescovo di Roma (Papa). Se invece si giunge al 34° scrutinio, senza che ci sia stata ancora famosa fumata bianca, si procede al ballottaggio, da quel momento in poi si deve scegliere cioè tra i due – questi non hanno il diritto di voto – che sono risultati i più votati nell’ultima votazione.
Nella seconda fase dell’elezione, appunto il ballottaggio, continua a valere la regola iniziale dei due terzi. Il tutto si svolge, come è facilmente intuibile dalla locuzione “Habemus Papam” con la quale si annuncia l’esito positivo della votazione, in lingua latina che è peraltro la lingua ufficiale della Santa Sede.