La Russia ha bandito i Testimoni di Geova su tutto il territorio nazionale. Il bando è giunto dal Collegio d’Appello che ha confermato la sentenza di primo grado già emessa il 20 aprile dalla Corte Suprema. Non è servito il ricorso fatto dagli avvocati a difesa di un gruppo che, in Russia, conta circa centocinquantamila fedeli.
I provvedimenti presi dal governo di Putin sono severi. Le attività dei Testimoni di Geova, che si incentrano sulla predicazione porta a porta del messaggio biblico, sono vietate, i loro beni confiscati dallo Stato, e i fedeli sorpresi a predicare o a radunarsi nelle chiese, chiamate Sale del Regno, rischiano una condanna fino a dieci anni di carcere.
Il governo russo ha usato il pugno duro contro un movimento che il Ministero della Giustizia ha definito “gruppo estremista che semina odio verso altre fedi religiose”. Il dicastero li aveva addirittura inseriti in una lista di proscrizione insieme a gruppi di elevata pericolosità sociale, come Al Qaida e lo Stato Islamico, forse esagerando nel suo giudizio.
L’avvocato del gruppo, Viktor Zhenkov, ha dichiarato di voler impugnare la sentenza davanti alla Corte di Giustizia Europea, istituzione dotata del potere di intervenire nella decisione della Federazione Russa, visto che la nazione guidata da Putin ha aderito alla Convenzione Europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali.
Il bando deciso dal governo russo ha però sollevato moti di protesta in tutto il mondo. Le associazioni per i diritti dell’uomo hanno gridato allo scandalo. Hanno detto che i motivi del bando sono ridicoli e arbitrari. I Testimoni di Geova sono accusati di praticare una fede troppo estremista, e di rifiutare il patriottismo che in Russia assume un’importanza sociale.
Gli stessi esperti delle Nazioni Unite hanno definito l’iniziativa del governo russo “estremamente preoccupante”, denunciando “una minaccia non solo ai Testimoni di Geova, ma alla libertà individuale in generale nella Federazione russa“. Il New York Times vede nel bando un motivo politico: i Testimoni di Geova sono nati in America, dove ancora oggi hanno la loro sede mondiale, cosa che li renderebbe invisi al governo russo.
Fondati da Charles Russel nel 1872, i Testimoni di Geova contano otto milioni di fedeli nel mondo, e duecentomila in Italia. Sono noti per la predicazione del Regno di Dio, per le credenze millenarie, per la convinzione nella fine del mondo, e per il rifiuto del voto e del servizio militare, cosa che – in passato – ha creato loro molti problemi con i regimi totalitari.