India, donna non paga tangente: poliziotti la bruciano viva

Due poliziotti hanno chiesto una mazzetta a Neetu Dwivedi per il rilascio del marito: lei si è rifiutata di pagare, loro l'hanno stuprata, picchiata e bruciata viva. A verbale figurava che si era data fuoco per protesta, ma lei è sopravvissuta; e prima di morire, è riuscita a raccontare la verità

India, donna non paga tangente: poliziotti la bruciano viva

Una donna si è coraggiosamente rifiutata di pagare una tangente, e per questo due poliziotti l’hanno picchiata, stuprata ed infine cosparsa di benzina, bruciandola viva. E’ successo in India, uno dei Paesi a “bollino rosso” per quel che riguarda la violenza sulle donne. Normalmente si sarebbe portati a parlare di una vicenda incredibile, ma in realtà, visto il contesto, non è affatto così: in India infatti gli abusi sulla popolazione femminile e sui minori sono all’ordine del giorno, e vengono spesso avallati-se non addirittura incentivati-dalle stesse autorità cittadine.

Basti pensare al caso della bambina di 4 anni stuprata dall’autista dell’autobus scolastico: la scuola chiese un risarcimento ai genitori per averla “infangata” denunciando alle autorità un loro dipendente, chiedendo persino di non portare più la bambina a lezione in quanto la piccola era per loro motivo di vergogna. Ed i governatori della città scrissero una lettera alla famiglia nella quale chiesero ai genitori della vittima di scusarsi con l’istituto per aver denunciato lo stupro alla polizia.

O alla vicenda della 22enne che, per aver osato resistere ad uno stupro, si vide bruciare davanti agli occhi i suoi due nipotini dall’aggressore che aveva fatto irruzione in casa sua. Avvenimenti del genere sono purtroppo molto frequenti, in quello che fu il Paese di Ghandi. E per quel che riguarda la violenza sulle donne, in India il pesce puzza dalla testa, come recita un famoso adagio popolare. La cultura dello stupro è infatti ben radicata nel background dei suoi abitanti.

Nel caso di Neeti Dwidevi, la 40enne in questione si era recata presso la stazione di polizia di Barabanki, per chiedere il rilascio del marito. Ma due agenti le hanno chiesto di pagare loro una mazzetta da 100.000 rupie (pressappoco 1.500 euro) per liberare il consorte. La donna si è rifiutata di corrompere i poliziotti, ed a quel punto è scattata l’aberrante violenza: i due agenti di polizia l’hanno picchiata, stuprata ed infine le hanno dato fuoco, mettendo poi a verbale che Neeti “si era data alle fiamme da sola per protesta”.

La donna però è riuscita a sopravvivere alla brutale violenza, ed è stata ricoverata presso l’ospedale di Lucknow in condizioni disperate, con terribili ustioni che coprivano oltre l’80% del suo corpo. I medici non hanno potuto fare nulla per salvarla, ma riuscendo a prolungarle la vita, le hanno tuttavia permesso di raccontare la verità sull’accaduto. Un magistrato ha quindi raccolto i nominativi dei due poliziotti, ed i responsabili dell’orribile delitto sono stati sospesi dal servizio, in attesa della conclusione delle indagini.

Continua a leggere su Fidelity News