Imane Khelif, campionessa olimpica e figura di spicco della boxe femminile algerina, ha scelto di allontanarsi temporaneamente dal ring, limitandosi a sessioni di allenamento tra Algeria e Qatar.
A svelarlo è stato Nasser Yesfah, ex allenatore e manager dell’atleta fino al settembre 2024, che ha accompagnato Khelif nella preparazione alle Olimpiadi di Parigi 2024. Secondo Yesfah, la decisione della campionessa deriva dal disagio provocato dalle continue polemiche sul suo genere e dall’ambiente sportivo che ne è seguito. Un percorso segnato da un intenso dibattito pubblico che, secondo l’ex manager, ha spinto Khelif a distaccarsi dalla competizione attiva per proteggere il proprio benessere psicologico e fisico.
Dopo la vittoria alle Olimpiadi di Parigi, Khelif ha lasciato la città che l’aveva vista emergere, affrontando critiche e attenzione mediatica costante. La sua esclusione dai Mondiali femminili di boxe dell’Iba ha accentuato la frustrazione, insieme alle difficoltà nel passaggio al professionismo, contribuendo a consolidare la scelta di prendersi una pausa. Nonostante ciò, l’ex manager evidenzia come la decisione potrebbe essere temporanea: l’atleta non esclude un possibile ritorno, ma al momento predilige concentrarsi su allenamenti mirati e mantenere la forma fisica.
La vita di Khelif oggi è scandita da sessioni di allenamento e trasferte legate a contratti di sponsorizzazione. In Algeria e in Qatar, frequenta centri nazionali di performance dove può continuare a sviluppare la propria preparazione atletica senza dover competere ufficialmente. L’atleta mantiene così un legame con la boxe e con la Federazione algerina, pur restando distante dal contesto agonistico internazionale.
Le polemiche legate al genere di Khelif hanno avuto un ruolo determinante nella sua scelta. Dopo la gara con l’italiana Angela Carini, interrotta in anticipo per l’intensità dei colpi ricevuti, si è sviluppata una discussione pubblica che ha toccato anche dimensioni politiche e mediatiche, generando attenzione globale e, in alcuni casi, episodi di cyberbullismo. L’atleta ha così deciso di prendere le distanze da un ambiente che, sebbene ricco di riconoscimenti, ha generato stress e pressioni difficili da sostenere. Oggi, Imane Khelif rappresenta un esempio di come uno sportivo possa prendere decisioni consapevoli per il proprio equilibrio personale, valorizzando l’allenamento e la preparazione fisica anche al di fuori della competizione diretta. La sua storia evidenzia l’importanza di tutelare il benessere emotivo e fisico degli atleti, pur mantenendo la passione e il legame con la disciplina che li ha resi celebri.