Il Coronavirus continua a espandersi: aumentano le vittime in Cina e nel mondo

Il numero delle vittime in Cina, per via del terribile "Coronavirus", continua ad aumentare: ci sono oltre 3.000 malati accertati. I festeggiamenti per il nuovo anno cinese sono stati prorogati di tre giorni, nel tentativo di contenere il virus stesso.

Il Coronavirus continua a espandersi: aumentano le vittime in Cina e nel mondo

Purtroppo, la conta delle vittime del terribile virus nella provincia di Hubei continua a salire, con dei morti rinvenuti anche in altre parti del territorio cinese. La cittadina di Wuhan è stata isolata e varie cittadine hanno imposto stringenti norme ai pendolari ed ai visitatori. A Shanghai invece, il governo ha bloccato l’attività delle imprese fino al dieci febbraio, cercando così di limitare i contagi da “Coronavirus”.

Il divieto è stato applicato a diversi tipi di attività, esonerando ovviamente le farmacie e le drogherie alimentari. Intanto, il direttore capo dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), cioè Tedros Adhanom Ghebreyesus, si trova nella capitale cinese per parlare dell’epidemia del virus con i dirigenti cinesi e gli esperti sanitari.

Dopo aver prolungato i festeggiamenti per l’inizio del nuovo anno – cosa decisamente anormale – si è temuto il verificarsi dell’aumento dei viaggi. L’idea infatti che circa 500.000.000 di persone tornino mediante treni o autobus, ed attraversino la Cina in lungo ed in largo, è l’ultima cosa che i dirigenti sanitari vogliono e che quindi cercano di evitare in qualsiasi modo possibile ed attuabile.

Oltre quaranta sono invece le persone contagiate all’estero dal virus, in paesi tra i quali troviamo la Thailandia, gli USA e l’Oceania. Fortunatamente, non ci sono stati morti esternamente alla Cina stessa. Il “Coronavirus” genera, in chi è colpito, una forte infezione ai polmoni e, purtroppo, attualmente non vi è una cura oppure un vaccino per riuscire a debellarlo definitivamente.

Le vittime accertate, almeno fino a questo momento, sono state uomini anziani già deboli o malati in precedenza e, quindi, particolarmente a rischio. Come possiamo desumere dalla rivista “The Lancet“, viene affermato dai ricercatori che stanno affrontando il problema del “Coronavirus” che il primo uomo infetto è stato individuato nei primi giorni dello scorso mese di dicembre e che i suoi familiari non sono stati contagiati da lui.

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