Hayabusa2 ha sparato un proiettile di rame contro l’asteroide 162173 Ryugu

Servendosi del piccolo robot "small carry-on impactor", la sonda automatica di Jaxa si è nuovamente avvicinata all'asteroide per prelevare campioni di polveri e portarli sul nostro pianeta.

Hayabusa2 ha sparato un proiettile di rame contro l’asteroide 162173 Ryugu

La notte tra il 4 e 5 aprile 2019 è risultata particolarmente faticosa per la sonda Hayabusa2, ma estremamente produttiva. La navicella spaziale di Jaxa, che orbita ad una distanza di 20 km dal vecchio asteroide 162173 Ryugu, si è nuovamente avvicinata a quest’ultimo per prelevare dell’altro materiale prezioso da consegnare al pianeta Terra nel 2021. 

Ryugu è stato bombardato da un proiettile di rame alle ore 3:00 (fuso orario italiano) ad una velocità di 2 km al secondo e ad una distanza di 500 mt, lasciando che un enorme cratere dell’ampiezza di 10 mt si formasse sulla sua superficie. Nell’immediato, la sonda si è allontanata dall’asteroide per nascondersi in un luogo sicuro ed attendere il momento propizio per andare ad aspirare il materiale incontaminato riapparso grazie allo sparo.

L’agenzia spaziale giapponese ha scelto di esaminare i detriti di Ryugu poiché hanno un enorme capacità di testimoniare le nostre vere origini umane. Questo oggetto potenzialmente pericoloso, infatti, è presente nello spazio dalla nascita del nostro Sistema Solare, e ciò rappresenta motivo di particolare curiosità da parte degli uomini. Nel cuore di Ryugu sono celati i nostri segreti fatti di materiale puro, incontaminato dalle radiazioni solari. 

Per Ernesto Palomba, membro del team Hayabusa2, la riuscita dell’operazione di bombardamento è quasi sicura, e anche le prime immagini arrivateci dalla Dcam3 sembrerebbero confermare il buon esito. “Prima sarà fatta un’analisi del cratere, di questa zona che sarà stata scavata dal proiettile” – spiega – “quindi si procederà a una nuova fase di avvicinamento della sonda che raccoglierà le nuove polveri da analizzare in laboratorio nei prossimi anni“.

L’ultima fase in programma di Hayabusa2 è quella di restare per qualche tempo sull’asteroide per continuarne a studiare le rocce, per poi ripartire alla volta della Terra al fine di rivelarci informazioni che ci appartengono e che sono indispensabili per noi.

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