Due italiani arrestati al Cairo alla manifestazione per Gaza

Durante una manifestazione al Cairo in solidarietà alle donne di Gaza e del Sudan, diverse persone sono state arrestate dalle forze di sicurezza egiziane. Tra i fermati figurano Lina Aly e Mohammed Farag, entrambi con doppia cittadinanza italiana ed egiziana.

Due italiani arrestati al Cairo alla manifestazione per Gaza

Le tensioni sono alte al Cairo, dove una protesta organizzata per esprimere solidarietà alle donne di Gaza e del Sudan ha portato ad una serie di arresti da parte delle autorità egiziane. Due cittadini con doppia nazionalità italiana ed egiziana, Lina Aly e Mohammed Farag, sono stati fermati dalle forze di sicurezza mentre partecipavano alla manifestazione nel quartiere di Maadi, come confermato da Amnesty International Italia attraverso la piattaforma X.

Il gruppo di manifestanti, tra cui spiccavano numerose figure femminili del panorama dei diritti umani egiziano e internazionale, si era radunato davanti alla sede di UN Women Arabic per chiedere attenzione e sostegno alle donne coinvolte nei conflitti in Medio Oriente e Africa. Tra gli arrestati, secondo i report di attivisti e osservatori, vi sono quasi esclusivamente donne, tra cui giornaliste, avvocate e rappresentanti di organizzazioni non governative.

Mohammed Farag, giornalista egiziano e coniuge di una cittadina italiana, e Lina Aly sono solo due dei nomi resi noti. Amnesty International ha rivelato che tra i detenuti figura anche Lubna Darwish, direttrice del programma per i diritti delle donne presso l’Iniziativa egiziana per i diritti umani (Eipr), le cui comunicazioni sono state bruscamente interrotte dopo l’arresto.

Il direttore dell’Eipr, Hossam Baghat, ha espresso preoccupazione per l’incolumità dei detenuti e per la crescente repressione delle voci di protesta in Egitto, anche quelle che sollevano questioni teoricamente supportate dal governo egiziano, come i diritti delle donne e la solidarietà internazionale.

Il giornale di opposizione Mada Masr ha aggiunto che, nonostante i tentativi di ottenere informazioni, la polizia egiziana non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali sugli arresti. Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International, ha sottolineato la gravità della situazione, descrivendo l’evento come una retata mirata contro le figure più prominenti nella difesa dei diritti umani in Egitto.

La comunità internazionale è ora in attesa di ulteriori sviluppi e chiarimenti sul destino dei detenuti e sulle ragioni ufficiali dietro questi arresti, che sembrano evidenziare una crescente intolleranza verso le manifestazioni pacifiche e il dialogo civile in aree di tensione geopolitica.

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