Donna incinta salvata in Nigeria, è una delle 276 studentesse sequestrate 10 anni fa

L'esercito della Nigeria ha annunciato che la donna incinta salvata giorni fa insieme ai suoi tre figli è una delle 276 minorenni che vennero sequestrate dagli estremisti di Boko Haram ad aprile del 2014, episodio che ispirò la campagna #BringBackOurGirl.

Donna incinta salvata in Nigeria, è una delle 276 studentesse sequestrate 10 anni fa

L’esercito nigeriano ha annunciato di aver salvato una donna incinta e i suoi tre figli, rivelando che la donna era una delle ragazzine che venne sequestrata 10 anni fa da una scuola secondaria di Chibok dai militanti di Boko Haram. La donna si chiama Lydia Simon, ed è è stata salvata nell’area di Gwoza, a circa 150 km da Chibok.

L’episodio risale allla notte del 14 aprile del 2014, e destò scalpore a livello internazionale a causa delle 276 ragazze portate via, dando vita alla campagna globale sui social media dall’hashtg #BringBackOurGirls. 57 riuscirono a fuggire nelle ore successive, saltando giù dai camion che le trasportavano. Nel maggio 2017, altre 82 sono state rilasciate dopo che il governo aveva pagato un riscatto di un milione di dollari.

A 10 anni dagli eventi molte delle ragazze, ormai adulte, sono state liberate o fuggite, tuttavia 82 di esse sono ancora sequestrate, mentre da allora gruppi e banditi jihadisti continuano a prendere di mira le scuole per portare via bambine e giovanissime ragazze in massa, con una stima di 2190 giovani sequestrate.

Nell’annunciare la notizia del ritrovamento di Lydia giovedì, l’esercito nigeriano non ha fornito dettagli, rivelando solo che Lydia è stata ritrovata nella comunità di Ngoshe. Chibok e Ngoshe si trovano nello stato di Borno, luogo di nascita dell’insurrezione quindicennale che da allora si è diffusa nei vicini Camerun, Ciad e Niger, sradicando circa 2 milioni di persone in tutta la regione.

La dichiarazione dell’esercito afferma che la donna è incinta di cinque mesi, e la notizia è accompagnata da una foto di lei e dei suoi tre figli nati in prigionia, che sembrano avere un’età compresa tra i due e i quattro anni. Yakubu Nkeki, presidente dell’associazione dei genitori delle ragazze di Chibok, ha detto alla stampa che l’associazione non è stata ancora informata ufficialmente del salvataggio di Lydia, e che stanno ancora aspettando una chiamata dal governo per informarli del ritorno della donna, affinché possa riunirsi con la sua famiglia.

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