Coronavirus: il premier britannico Boris Johnson positivo al COVID-19

Dopo la notizia della positività del principe Carlo, anche il primo ministro del Regno Unito ha contratto il coronavirus. Sintomi lievi, è in isolamento domiciliare

Coronavirus: il premier britannico Boris Johnson positivo al COVID-19

Boris Johnson, primo ministro britannico, ha il coronavirus. Lo ha annunciato lui stesso con un video su Twitter, nel quale ha rassicurato sulle sue condizioni di salute e sul suo impegno nella guida alla lotta al COVID-19. È in autoisolamento e continuerà a guidare il paese grazie a quelle che ha definito “la magia della moderna tecnologia”.

Il premier britannico nei giorni scorsi aveva accusato sintomi che facevano ipotizzare fosse stato contagiato dal coronavirus. Di qui la decisione di sottoporsi a tampone e la scoperta di essere positivo. Johnson si aggiunge quindi alla lista delle diecimila persone affette da coronavirus nel Regno Unito, tra le quali il principe Carlo, che è in quarantena nella sua tenuta di Balmoral in Scozia, lontano dal resto dei componenti della Famiglia Reale, compresa la moglie Camilla Parker Bowles.

Subito dopo la notizia della positività di Boris Johnson, da Buckingham Palace hanno fatto sapere che la Regina ha incontrato il premier lo scorso 11 marzo, mentre gli ultimi colloqui sono avvenuti solo per telefono. La sovrana, che è in isolamento nel castello di Windsor con il marito Filippo, è costantemente monitorata dai medici e resta in buona salute.

Boris Johnson era salito agli onori della cronaca qualche settimana fa quando aveva sposato la teoria di Patrick Vallance, consigliere medico del governo britannico, che aveva ipotizzato il contagio del 60% degli inglesi per sviluppare la cosiddetta immunità di gregge. In pratica il governo inglese non avrebbe dovuto imporre nessuna restrizione, per favorire il contagio di massa e lo sviluppo di anticorpi. Una strategia che avrebbe anche provocato la morte di mezzo milione di persone, soprattutto anziani e persone più deboli.

Tali previsioni catastrofiche e l’aumento dei casi di coronavirus nel Regno Unito avevano fatto cambiare idea al Governo, che da qualche giorno ha disposto il lockdown sulla falsariga del modello italiano. Per tre settimane negozi chiusi, assembramenti vietati, distanza sociale di 2 metri e uscite solo per comprovate necessità quale la ricetta per sconfiggere il coronavirus in Gran Bretagna.

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