Bruxelles, attentati prevedibili: una tragedia annunciata

L'allerta e le misure eccezionali avvisavano che sarebbe potuto succedere. Una tragedia prevedibile: del resto da ormai qualche anno l'islamismo radicale dell'Isis ha preso forma nel quartiere di Molenbeek.

Bruxelles, attentati prevedibili: una tragedia annunciata

Nonostante lo stato di allerta terrorismo fosse sempre molto alto a Bruxelles, martedì mattina gli abitanti della capitale belga hanno vissuto sulla propria pelle il panico ed il terrore di un attacco terroristico: la città è stata travolta da un’ondata di esplosioni, due nell’aeroporto Zaventem e una terza nella stazione della metro Maalbeek, in via Le Loi.

L’allerta e le misure eccezionali avvisavano che sarebbe potuto succedere: “sapevamo che poteva succedere ma non volevamo crederci”, scrive Carlos Carnicero Urabayen, giornalista del quotidiano Huffingtonpost. Una tragedia prevedibile: del resto da ormai qualche anno l‘islamismo radicale dell’Isis ha preso forma nel quartiere di Molenbeek ed i principali attentati europei del XXI secolo portano ogni volta a questo quartiere di Bruxelles. Nella settimana dal 21 al 25 novembre, le autorità temevano un attacco imminente, e soldati con carri armati ed armi pesanti pattugliavano quotidianamente le strade, come se Bruxelles fosse in uno stato di guerra.

Ciò che temevamo è successo”, ha affermato davanti alle telecamere il primo ministro belga, Charles Michel. “Le autorità avevano allertato sulla possibilità di attentati per vendicare l’arresto di Salah Abdeslam, ma la verità è che la gente si era rilassata e stava pensando alle vacanze. Ci hanno presi alla sprovvista”, ha dichiarato Jordi Sebastià, eurodeputato. Quando Abdeslam è stato catturato, in molti si sono immaginati una risposta da parte del gruppo jihadista. Ma sicuramente nessuno era preparato ad un attentato di questa portata.

Gli attacchi hanno evidenziato una forza di polizia che si è occupata quasi senza sosta della crescente minaccia islamista, ma con un sistema di sorveglianza non così sviluppato come quello di Londra o Parigi. “E’ chiaro che ci sono inefficienze nei livelli dei servizi di sicurezza” afferma il professor Dave Sinardet, che aggiunge: “Per anni non abbiamo messo abbastanza energia in questioni come la sicurezza e le minacce terroristiche”.

Inoltre, dopo la cattura, il ministro per le Relazioni Estere, Didier Reynders, ha informato del ritrovamento di un deposito di armi che farebbe pensare che i complici di Abdeslam potrebbero esser preparati per effettuare diversi attacchi.

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