È stata la protagonista di centinaia di video e commenti circolati su internet dopo l’esplosione nel porto di Beirut: un’enorme nuvola a forma di fungo che ha provocato polvere e rovine ovunque. Squadre di salvataggio lottano contro il tempo nella speranza di trovare tra le macerie dei sopravvissuti.
Più di 130 persone sono morte, più di 5.000 sono rimaste ferite e quasi 300.000 sono rimaste senza tetto a causa della devastante esplosione di oltre 2.700 tonnellate di nitrato di ammonio.
Cosa è successo a Beirut
Secondo le testimonianze raccolte, una prima esplosione si sarebbe verificata intorno alle 18:00 ora locale nella zona portuale della capitale, causata da un incendio e con piccole deflagrazioni. Successivamente la seconda esplosione, più grande e devastante della prima, ha provocato un’enorme palla di fuoco e generato una nuvola a forma di fungo.
L’impatto è stato avvertito in tutta la capitale e a centinaia di chilometri di distanza, ha lacerato edifici, distrutto veicoli e causato danni ingenti in tutta la città, che ospita circa due milioni di persone.
Quale l’entità dell’esplosione?
L’indagine geologica degli Stati Uniti ha rilevato che l’esplosione è l’equivalente di un terremoto di magnitudo 3,3. Il capo di stato del Libano, Michel Aoun, punta il dito sulla detonazione di 2.750 tonnellate di nitrato di ammonio come causa dell’accaduto, e sottolinea che il materiale incriminato era stato immagazzinato nel porto senza il rispetto di adeguate misure di sicurezza. Secondo quanto riferito dal governo libanese, diverse autorità portuali sono agli arresti domiciliari mentre si svolgono le indagini.
Il nitrato di ammonio è una sostanza chimica industriale comune che viene spesso utilizzata come fonte di azoto per i fertilizzanti agricoli. Ma può anche essere combinato con il carburante per creare un esplosivo che solitamente viene utilizzato nel settore minerario o delle costruzioni. In passato, vari gruppi armati hanno utilizzato bombe prodotte con questo componente.
Il nitrato di ammonio è altamente esplosivo se entra in contatto con il fuoco e, una volta esploso, può emettere gas tossici come ossidi di azoto e ammoniaca; per questo, ci sono regole molto rigide per la sua conservazione. La negligenza sembra essere la responsabile di ciò che è accaduto e le autorità hanno promesso che i responsabili della grande esplosione ne “pagheranno il prezzo“ e che questa catastrofe “non passerà senza responsabilità”.