Aurora Maniscalco, la giovane hostess morta a Vienna: indagini aperte, la famiglia esclude il gesto volontario

Aurora Maniscalco, giovane hostess palermitana di 24 anni, è venuta a mancare a Vienna dopo essere precipitata dal terzo piano di un edificio; le indagini sono in corso e la famiglia esclude un gesto volontario, chiedendo chiarezza e verità sull’accaduto.

Aurora Maniscalco, la giovane hostess morta a Vienna: indagini aperte, la famiglia esclude il gesto volontario

Aurora Maniscalco, giovane hostess palermitana di 24 anni, è venuta a mancare dopo essere precipitata dal terzo piano di un edificio residenziale a Vienna. La triste vicenda si è consumata nella notte tra il 21 e il 22 giugno, quando la ragazza, che da tre anni viveva nella capitale austriaca per lavoro, è caduta in circostanze ancora da chiarire.

Ricoverata in condizioni gravissime all’ospedale generale della città, Aurora è deceduta nel pomeriggio del 23 giugno, dopo più di un giorno di giorno di duro confronto tra vita e morte. Aurora lavorava come hostess per Lauda Air, nota compagnia aerea austriaca, e viveva con il fidanzato, anch’egli palermitano e assistente di volo presso un’altra compagnia.

Era proprio in casa con lui al momento del fatto, intorno alle tre del mattino, quando la giovane è precipitata. Il fidanzato è stato ascoltato dagli investigatori, che hanno immediatamente avviato un’indagine per comprendere la dinamica dell’accaduto. Le autorità austriache mantengono tutte le ipotesi aperte: dalla possibilità di un sinistro domestico a quella di un gesto volontario o di una causa diversa.

La presenza del fidanzato nell’appartamento e il contesto stesso dell’evento sono al centro delle indagini, mentre la famiglia di Aurora, sconvolta dalla tristezza, esclude con fermezza che si sia trattato di un gesto volontario. A parlare è stata la cugina Federica Bevilacqua, che ha espresso incredulità e sofferenza per la perdita, chiedendo chiarezza su cosa sia realmente accaduto quella notte. I genitori di Aurora, venuti a sapere della tragedia, si sono subito recati a Vienna per essere vicini alla figlia e sostenere la famiglia.

Sono stati accolti dall’ambasciata italiana, che sta fornendo loro assistenza e supporto in questo momento difficile. La cugina ha raccontato come, appena ricevuta la telefonata dall’ospedale, tutta la famiglia abbia percepito la gravità della situazione. Aurora aveva scelto di trasferirsi all’estero per inseguire il sogno di lavorare nel settore dell’aviazione, una passione coltivata sin da giovane. Amava le lingue e le culture straniere, e aveva trovato a Vienna la sua nuova casa, dove si era inserita con entusiasmo nella comunità e nel mondo professionale.

La sua scomparsa lascia un vuoto enorme tra amici, colleghi e familiari, che ora chiedono risposte certe per poter superare questa prova. Le indagini proseguono con cautela e riserbo, con l’obiettivo di fare chiarezza su una vicenda che ha scosso non solo la famiglia ma anche chi la conosceva e stimava. Nel frattempo, la memoria di Aurora resta viva attraverso le testimonianze di chi l’ha amata e il ricordo di una giovane donna che ha seguito con coraggio la sua strada lontano da casa.

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