La comunità di Afragola, in provincia di Napoli, è rimasta profondamente scossa dal ritrovamento del corpo di Martina Carbonaro, la quattordicenne scomparsa il 26 maggio 2025. Tra i momenti più significativi delle indagini, ha avuto un ruolo chiave la testimonianza della migliore amica di Martina, Aurora (nome di fantasia), che ha riconosciuto gli occhiali della ragazza accanto a una pietra con tracce ematiche, fornendo agli inquirenti un elemento determinante per ricostruire la dinamica della vicenda.
Gli investigatori, intervenuti nel casolare abbandonato dove è stato rinvenuto il corpo di Martina, hanno subito notato la presenza dei suoi occhiali, abbandonati vicino a una pietra con tracce di sangue. Questo particolare, apparentemente marginale, si è rivelato di fondamentale importanza. Gli occhiali, infatti, hanno permesso di stabilire con certezza che la giovane era stata lì poco prima del ritrovamento del cadavere.
La conferma è arrivata grazie proprio ad Aurora, che ha riconosciuto l’oggetto come appartenente all’amica. Aurora, l’ultima persona ad aver visto Martina in vita, ha fornito un contributo prezioso alle autorità. Le sue dichiarazioni hanno fornito un quadro più preciso degli spostamenti della vittima nella serata di quel 26 maggio. “Scusami Martina per non averti aiutata quella sera. Mi manchi tantissimo. Proteggimi, sarai sempre la mia migliore amica”, ha scritto Aurora su un profilo social, esprimendo tutto il proprio rammarico e sottolineando il legame profondo che la univa a Martina.
È stato proprio grazie alla sua testimonianza che gli inquirenti hanno potuto ricostruire la catena di eventi, confermando che Martina aveva indossato quegli occhiali fino a poco prima del tragico ritrovamento. Le indagini si sono ulteriormente arricchite grazie alle immagini registrate dalle telecamere di sorveglianza nei pressi di via Tanucci, dove le due ragazze erano state riprese mentre passeggiavano a passo tranquillo, conversando amabilmente. Quelle immagini hanno restituito un’istantanea di normalità, in netto contrasto con quanto sarebbe accaduto poco dopo.
È stato possibile determinare un lasso di tempo preciso tra il momento in cui Martina è stata vista con l’amica e l’orario in cui la vicenda è degenerata, permettendo di delimitare la finestra temporale delle fasi più critiche. Alessio Tucci, 19enne e ex fidanzato di Martina, è stato fermato e interrogato dai carabinieri.
Alle autorità ha ammesso di aver avuto un alterco con la ragazza, riconducendo la fine della loro relazione come motivo centrale della lite. Tucci ha dichiarato di averla colpita con una pietra, sostenendo di non essersi reso conto pienamente delle conseguenze nel momento dell’azione. Ha quindi trascinato il corpo nell’edificio abbandonato, coprendolo con un materasso e materiali di risulta. La sua confessione, unita alle tracce rinvenute in loco e al riconoscimento degli occhiali da parte di Aurora, ha fornito un quadro chiaro che ha portato alla convalida del fermo da parte dell’autorità giudiziaria.
La notizia ha suscitato un’ondata di commozione, non solo ad Afragola ma in tutta Italia. La società sportiva, alla quale Martina era iscritta, ha espresso la propria vicinanza alla famiglia con un messaggio sui social: “Ciao Martina, resterai per sempre nei nostri cuori. Non riesco a trovare parole per descrivere quanto ci manchi.” Anche l’amministrazione comunale di Altamura, città di origine della famiglia Carbonaro, ha manifestato il proprio dolore, con un messaggio ufficiale di solidarietà alla madre Enza e a tutti i familiari: “Il sindaco e il consiglio comunale si stringono con affetto alla famiglia in questo momento così difficile.”
Enza, la madre di Martina, ha affidato ai social il suo dolore e la sua delusione: “Vola in alto, mia piccola. Tu sei stata ed eri importante, e lo sarai per sempre. Fin da subito ho sospettato di Alessio, nonostante il suo atteggiamento di pentimento apparente.” Le sue parole hanno sottolineato la sofferenza di una madre che ha perso la figlia in circostanze tanto tragiche.