Continuano le polemiche del ‘senno di poi’ dopo gli attentati di Parigi che hanno sconvolto non solo la Francia, ma l’intero mondo occidentale, che proprio non riesce a capacitarsi di come il terrorismo dell’Isis, con la strage del Bataclan, sia riuscito a penetrare così nella capitale francese, seminando terrore e distruzione. I bombardamento di Raqqa che ne sono seguiti stamattina non lasciano certo più sereno il mondo occidentale, in particolare la nostra nazione, viste le minacce all’Italia contenute nella rivendicazione dell’Isis.
Siamo proprio sicuri che non si potesse fare nulla per evitare questa strage? La risposta è difficile da dare, e risulta ancora più complessa alla luce delle dichiarazioni di Manuel Valls, il primo ministro francese del partito socialista, che alla radio ha affermato che l’attentato di Parigi è frutto di un piano pensato e pianificato dalla Siria.
“Il terrorismo può colpire ancora nei prossimi giorni”, afferma Valls, che continua: “dobbiamo convivere con questa minaccia per poterla sconfiggere“, per poi dichiarare quello che era ben più di un sospetto, agli occhi dell’opinione pubblica: la Francia sapeva degli attacchi dell’Isis, non solo sul suo suolo, ma anche nel resto d’Europa. E questo può aprire inquietanti scenari sulla sicurezza nel nostro continente, soprattutto se si tiene conto del fatto che i servizi segreti iracheni, come dichiarato subito dopo la strage, avevano preventivamente avvertito i colleghi francesi del pericolo imminente.
Un problema di sicurezza che il governo francese sta tentando di risolvere seguendo due strade: nei propri confini, con perquisizioni a tappeto in diverse città francesi, che hanno portato all’arresto di diverse persone che si sospetta affiliate all’Isis e legate agli attentati di Parigi a Lione, Tolosa e Grenoble
Per quel che riguarda la politica estera, invece, la Francia ha intensificato le operazioni militari anti-Isis con i bombardamenti di Raqqa di questa mattina. E la città siriana non è un obiettivo ‘qualunque’. Secondo i servizi segreti francesi, infatti, proprio a Raqqa sono stati preparati gli attentati di Parigi, con 24 terroristi coinvolti: 19 per le azioni vere e proprie, altri 5 con compiti logistici.