Attentati Parigi, Antoine Leiris: “Una parte di me è morta con mia moglie, ma sono obbligato a non odiare”

Antoine Leiris, il giornalista francese che ha perso la moglie durante l'attentato al Bataclan, tramite una commovente lettera su Facebook dice: "Non avrete il mio odio, e nemmeno quello di mio figlio"

Attentati Parigi, Antoine Leiris: “Una parte di me è morta con mia moglie, ma sono obbligato a non odiare”

Antoine Leiris è un giornalista francese. Ma, soprattutto, Antoine Leiris è un uomo che, come tante altre persone, hanno lasciato un pezzo della propria vita a Parigi, in quel maledetto venerdì sera degli attentati nella capitale francese. Anche lui, infatti, durante il massacro al Bataclan ha perso una persona cara: la sua dolce metà.

Le foto del Bataclan, in questi giorni, stanno facendo il giro del web, così come i messaggi di cordoglio da parte dei tanti che hanno perso qualcuno in quel maledetto attentato. Ma tra i tanti messaggi, da parte di amici, di parenti o anche solo di sconosciuti, non è passato inosservato quello di Antoine Leiris, che ha dimostrato come non sempre all’odio bisogna rispondere con l’odio, e il giornalista ha deciso di esprimere questo concetto in un lungo post su Facebook.

“Venerdì sera avete rubato la vita di un essere eccezionale, l’amore della mia vita, la madre di mio figlio, ma non avrete il mio odio. Questo è l’inizio del post che, in poco tempo, ha fatto il giro del web. Antoine Leiris continua affermando di non voler conoscere l’identità degli attentatori, “delle anime morte” secondo lui.

Questa non è la volontà di Dio, e ogni proiettile che ha colpito la moglie è una ferita aperta nel cuore di chi l’ha scagliatoNon vi farò il regalo di odiarvi, continua, affermando di non cedere alla cultura del sospetto nei confronti dei suoi concittadini, di non voler sacrificare la sua libertà per la sua sicurezza.

Devastato dal dolore, Antoine Leiris afferma, rivolgendosi ai terroristi: avete perso. Per poi chiudere con una provocazione: non ha tempo da dedicare a loro, perché deve occuparsi del figlio Melvil, di appena 17 mesi, col quale andrà a giocare e che porterà a scuola, proprio come ogni altro giorno. L’affronto che Melvil farà ai terroristi dell’Isis sarà quello di essere libero e feliceperché no, non avrete nemmeno il suo odio. Ed è questa la più grande vittoria del mondo democratico.

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