Argentina, ancora nessuna novità sul sottomarino misteriosamente scomparso

Da mercoledì, non si hanno notizie di un sottomarino con a bordo 44 marinai, scomparso, nonostante qualche misteriosa segnalazione satellitare, nelle acque meridionarli dell'Argentina: proseguono le ricerche, con l'aiuto di USA e UK, in un'area di 300 km.

Argentina, ancora nessuna novità sul sottomarino misteriosamente scomparso

Ormai da qualche giorno, il popolo argentino sta vivendo un dramma di cui poco si è parlato in Occidente, forse anche per via dei recenti problemi in Medio Oriente (la transizione del potere in Arabia Saudita, il premier dimissionario in Libano, il maxi terremoto in Kurdistan), e delle ultime minacce elargite dai miliziani dell’Isis nei confronti di Papa Francesco: si tratta della sorte di un sottomarino all’interno del quale viaggiavano 44 membri della locale marina, scomparso in mare da diversi giorni.

Il sottomarino in questione, l’AARA San Juan era partito dal porto di Ushuaia (Patagonia, l’estremo sud dell’America Latina), e stava facendo ritorno verso l’importante base navale, ubicata a 400 km dalla capitale, di Mar del Plata, per concludere una missione della durata di 11 giorni. 

Sino a mercoledì, tutto andava bene per i 44 membri dell’equipaggio, tra i quali militava anche la 35enne Eliana Krawzyck, primo ufficiale donna argentino, poi qualcosa dev’essere successo, perché sono del tutto cessate le comunicazioni da parte di questo vecchio sommergibile, classe TR-1700, spinto da motori elettrici e diesel (non atomico, quindi).

Questo sino a sabato, quando erano stati captati 7 tentativi di comunicazione satellitare, della durata di 4 o 36 secondi, tra le 10 del mattino e le 3 del pomeriggio, che il Ministero della Difesa argentino aveva ipotizzato come tentativi dell’equipaggio di mettersi in contatto, magari tramite delle boe galleggianti colorate che, munite di batteria, mandano regolari segnali di SOS. Poco dopo, però, Enrique Balbi, portavoce della Marina, ha comunicato che non v’erano evidenze certe che quei segnali provenissero proprio dalla San Juan.

Le ricerche del sommergibile argentino, scomparso forse per problemi alle comunicazioni o al carburante, nelle ultime ore si sono spostate dalla superficie alle profondità del mare, con l’ausilio di navi ed aerei dotati di sonar, in un progetto di ricerca che sta vedendo la collaborazione anche di mezzi speciali statunitensi ed inglesi (come comunicato dal governo britannico delle vicine isole Falkland, territorio d’oltremare del Regno Unito). L’area di ricerca è fissata a 430 km dalla costa sud della provincia di Chubut, e comprende una superficie di più di 300 km, oltre l’80% del quale – tuttavia – risulterebbe esser stato già scandagliato, senza successo. 

Continua a leggere su Fidelity News