Nuova minaccia al Papa da parte dell’Isis che lo mostra decapitato

Un poster sconvolgente è stato rintracciato dal sito specializzato americano (Site), che monitora le attività dei gruppi islamici estremisti sul web. Preoccupazione nei servizi segreti, che stanno studiando le contromisure. Il Vaticano è in massima allerta.

Nuova minaccia al Papa da parte dell’Isis che lo mostra decapitato

L’ultima minaccia diffusa dal gruppo di jihadisti Wafa Media Foundation, attraverso un’immagine, riguarda il Papa. A darne notizia è stato un sito specializzato americano (Site) che tiene monitorate le attività dei gruppi islamici estremisti sul web. 

L’immagine mostra uno jihadista che trascina il Papa su una strada sterrata con le mani dietro la schiena perché prigioniero. Il terrorista del poster è mascherato, da una parte tiene un coltello, mentre con l’altra mano afferra la testa somigliante a quella di papa Francesco, confermata dalla scritta: Jorge Mario Bergoglio. Nello sfondo dello stesso poster, una città non ben definita per le fiamme, e un gruppo di jihadisti che tiene alta la bandiera dell’Isis.

In questi giorni, la Wafa Media Foundation aveva già pubblicato un altro poster dal titolo “The Spectre of Terrorism” contenente una minaccia chiara agli occidentali “adoratori della croce”. Ora, l’immagine del Papa impiccato viene commentata dal sito statunitense tenendo conto che il 14 novembre gli integralisti inneggiavano a colpire lo Stato del Vaticano durante il periodo di Natale.

La minaccia è stata resa esplicita dai filo-jihadisti con un’altra immagine: un’automobile lascia intravedere da un finestrino la facciata e la cupola della Basilica di San Pietro mentre, sul sedile posteriore, spuntano delle armi. Il poster ha un titolo, “Christmas blood”. Il tutto viene diffuso su Telegram.

I servizi segreti mondiali stanno prendendo molto seriamente le minacce rivolte al Papa, e al mondo occidentale. Mossad, per delle esercitazioni anti Isis, ha simulato, in una regione israeliana, ciò che potrebbe accadere in Vaticano, ricostruendolo in dimensioni reali. Di queste simulazioni ha scritto anche il Jerusalem Post, partendo dall’interrogativo “che cosa succederebbe se l’Isis attaccasse il Vaticano”. Sullo stesso interrogativo, si sono fermati a simulare e discutere francesi, inglesi, ed italiani, in un summit di 007. Anche il Vaticano è preoccupato dalle minacce, ed è in massima allerta. 

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