Allarme attentati in Italia: è questa la rivelazione che l’Fbi ha fornito all’intelligence italiana, a cinque giorni dagli attacchi terroristici di Parigi. Il Dipartimento di Sicurezza degli Stati Uniti, inoltre, avrebbe rivelato anche quali sono i luoghi più a rischio di finire nel mirino del terrorismo dell’Isis. La notizia, rilanciata da SkyTg24, sta facendo in breve il giro del web.
Secondo le ultime notizie Parigi sarebbe ancora in grave pericolo, ma la situazione negli Stati che lo stesso Isis ha minacciato in seguito agli attentati nella capitale francese non sembra essere delle migliori: le immagini del Bataclan che tanto hanno impressionato l’opinione pubblica occidentale potrebbe essere solo l’inizio di una vera e propria guerra, qui in Occidente.
Oltre ai nomi dei luoghi che potrebbero essere attaccati, dagli Stati Uniti arrivano anche i nomi di cinque sospetti terroristi che potrebbero trovarsi in Italia. L’Fbi, che ha raccolto queste informazioni dalla Dea, il Dipartimento anti-droga statunitense, ha immediatamente informato chi di dovere. Ora, si aspettano le contromisure del Governo che in questi giorni, come ha affermato il ministro degli Interni Angelino Alfano, ha innalzato il grado di allerta da 2 a 3. Ma, come abbiamo visto in diversi programmi televisivi, la sicurezza dei luoghi simbolo dell’Italia sembra avere diverse falle. Per questo motivo, l’allarme attentati in Italia lanciato dall’Fbi spaventa ancora di più.
Nell’informativa passata alla nostra intelligence dall’Fbi, però, non ci sarebbero riferimenti temporali né ulteriori informazioni sui progetti dei terroristi. Questo appello, dunque, sarà difficile da raccogliere per i nostri servizi segreti i quali, nel frattempo, si stanno concentrando principalmente sulla ricerca dei cinque sospettati: per ora, nessuna novità in merito.
L’innalzamento dei livelli di allerta e i posti di blocco inseriti nei luoghi strategici, sembra non aver dato alcun esito finora. Fonti del Governo, però, hanno tenuto a precisare che la sicurezza del Paese, così come quella degli altri Paesi alleati, sia tenuta costantemente sotto controllo dai servizi di intelligence, che stanno costantemente collaborando tra loro con scambi di informazioni.