Afghanistan: via al processo per il linciaggio di Farkhunda

E' iniziato ufficialmente il processo ai danni dei 49 uomini sospettati di aver linciato Farkhunda lo scorso 19 Maggio. La 27enne afghana è stata brutalmente assassinata per aver bruciato alcune copie del Corano nei pressi di una moschea

Afghanistan: via al processo per il linciaggio di Farkhunda

E’ iniziato il processo contro i 49 uomini incriminati per l’omicidio di Farkhunda, la 27enne afghana selvaggiamente linciata dalla folla lo scorso 19 Marzo, con l’accusa di aver bruciato alcune copie del Corano in corrispondenza di una moschea. Il processo si è aperto di fronte agli occhi del mondo, essendo andato in scena in diretta TV di fronte alle telecamere. Tra i 49 imputati, figurano anche 19 agenti di polizia. Il pubblico ministero ha elencato i capi d’accusa a carico di 10 uomini, tra i quali figurano aggressione, omicidio ed istigazione alla violenza.

I poliziotti sono invece stati accusati di negligenza e di non aver compiuto quanto fosse in loro potere per fermare l’aggressione. Inoltre, alcuni di loro sono sospettati di aver addirittura partecipato attivamente al linciaggio. L’omicidio di Farkhunda ha generato opinioni contrastanti in tutto l’Afghanistan: molti cittadini si sono infatti dichiarati inorriditi per l’accaduto, mentre altri hanno provato a giustificare le azioni degli aggressori, affermando che bruciare il testo sacro fosse un oltraggio imperdonabile.

Il linciaggio era stato ripreso via smartphone da diverse persone presenti ad assistere alla scena, ed i filmati sono stati poi caricati su piattaforme come YouTube, facendo in brevissimo tempo il giro del mondo e sollevando forti ondate di indignazione. Il brutale omicidio ha comunque scosso le coscienze di molte persone all’interno del Paese mediorientale, spingendo molti ad unirsi alle battaglie dei movimenti per i diritti civili locali, impegnati a combattere per provare a limitare il potere della lobby clericale e far rispettare i diritti delle donne.

I capi della polizia di Kabul ed il capo degli investigatori del Ministero dell’Interno, sono stati invitati a comparire in aula nella giornata di domenica 3 Maggio per rispondere delle accuse a loro carico. Inoltre, è stato disposto l’arresto di un ufficiale di polizia accusato di aver liberato uno dei sospettati del linciaggio.

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