Il mondo del wrestling è in lutto per la scomparsa di Hulk Hogan, icona assoluta della disciplina e volto indimenticabile dell’entertainment sportivo americano. Hogan, il cui vero nome era Terry Eugene Bollea, si è spento all’età di 71 anni nella sua abitazione di Clearwater, in Florida. A diffondere la notizia è stato il portale TMZ Sports, precisando che il decesso è avvenuto nella mattinata del 24 luglio per un arresto cardiaco.
Nonostante gli sforzi dei soccorritori, l’intervento dei paramedici si è rivelato inutile. Hogan avrebbe compiuto 72 anni l’11 agosto prossimo. Solo poche settimane fa, la moglie Sky Daily aveva smentito con decisione le voci che parlavano di un possibile coma del marito, definendolo “forte” e in fase di recupero dopo un delicato intervento chirurgico al collo avvenuto a maggio.
Tuttavia, il cuore dell’ex campione si è arreso, lasciando un vuoto enorme in un mondo che lui stesso aveva contribuito a plasmare. Hogan ha avuto un impatto straordinario sul wrestling mondiale. Negli anni ’80 e ’90 ha trasformato uno sport di nicchia in un fenomeno globale, conquistando le famiglie con il suo stile carismatico, la voce roca, i muscoli scolpiti, la bandana immancabile e il celebre slogan “Whatcha gonna do, brother?” (lett. “E adesso che farai, fratello?“).
Le sue rivalità epiche con André the Giant, The Ultimate Warrior, Randy Savage e The Rock sono entrate nella storia della WWE e del wrestling in generale. Il suo match con André the Giant a WrestleMania III nel 1987, davanti a oltre 90.000 spettatori, è ancora oggi uno degli eventi più iconici dello sport-spettacolo.
Non solo atleta, ma anche personaggio televisivo e attore, Hogan ha recitato in diversi film come Rocky III, Mr. Nanny e Suburban Commando, oltre a essere protagonista del reality show Hogan Knows Best. Nel 2005 era stato inserito nella WWE Hall of Fame, ma fu temporaneamente rimosso nel 2015 a causa di una controversia per frasi razziste. Successivamente, nel 2020, è stato riammesso come membro del leggendario gruppo NWO.
Negli ultimi anni, Hogan aveva affrontato numerosi interventi chirurgici, soprattutto alla schiena, al collo, alle anche e alle ginocchia. A causa dei forti dolori cronici, aveva sviluppato anche una dipendenza da antidolorifici, un problema di cui parlò pubblicamente con grande onestà, raccontando la difficoltà nel superarla. La sua figura ha continuato a far parlare di sé anche fuori dal ring, specialmente per il suo esplicito sostegno a Donald Trump. Nel 2024, Hogan fu uno dei protagonisti della Convention Nazionale Repubblicana a Milwaukee, dove salì sul palco strappandosi la maglietta in segno di adesione al messaggio politico dell’ex presidente, definendolo «un vero americano» e il suo «eroe». Hulk Hogan ha lasciato un’eredità profonda, sia per gli appassionati di wrestling che per la cultura pop americana. Con la sua teatralità, la sua forza e la sua capacità di incarnare il mito dell’eroe americano larger-than-life, ha ispirato generazioni di fan e atleti. Nonostante la sua morte sia giunta in modo improvviso, la sua leggenda è destinata a vivere a lungo nei ricordi e nei cuori di milioni di persone.