In Giappone, i ritmi lavorativi sono molto serrati, e gli impiegati decisamente “workaholic”, tanto che – poco prima dell’estate (era Maggio) – diverse grandi aziende hanno dovuto introdurre un premio a favore di chi staccava prima dal lavoro, il venerdì: visto che l’iniziativa ha faticato nell’avere successo, nella terra dei Samurai, si sono moltiplicati i “nap-bar”, locali ove è possibile anche schiacciare un pisolino prima di tornare a lavoro. Nei giorni scorsi, ne è nato uno anche in Spagna, a Madrid, unendo la moda giapponese alla tradizione ispanica della “siesta”.
In Giappone si moltiplicano i casi di suicidi da stress, ed il Sol Levante tenta di correre ai ripari come può: l’ultima idea è quella di attrezzare dei luoghi – i cosiddetti “nap bar” – in cui ci si possa fermare per un momento di relax. Da qualche tempo, questa soluzione è diventata quasi una moda virale, ed è stata replicata un po’ ovunque nel mondo.
Negli Stati Uniti e in Messico, università e scuole hanno predisposto dei “centri per pisolini” e, nel 2016, se ne sono avvistati anche in Europa: la multietnica Londra ha fatto da apripista nella scorsa estate, ed è stata seguita da Bruxelles, che ha arricchito le sue “nap (pisolino) station” di plus rilassanti, come la possibilità di avvalersi di tecnologici massaggi defatiganti.
L’ultima arrivata, nel novero delle città in cui si può schiacciare un pisolino nella pausa lavoro, è Madrid che, poco tempo fa, ha visto aprire il “‘Siesta&Go”, proprio in base all’ispirazione che la proprietaria, Maria Estrella Jorro de Inza, ha tratto da un suo recente viaggio a Tokyo. Il locale in questione, come spiegato dal manager della struttura, Johan Grillo, offre la possibilità di consumare qualcosa e, senza prenotazione, di disporre di 5 minuti di “cortesia”, trascorribili su un divano sofà, un letto, o una comoda postazione di lavoro/lettura con puff per i piedi.
Qualora si abbia bisogno di più tempo, è possibile comprare dei “pacchetti” il cui costo varia a seconda del tempo necessitato (più è il tempo, meno è il costo per minuto), e dell’esigenza di isolamento e privacy: mezz’ora su un sofà costano 3 euro, mentre 20 ne servono per 3 ore in una camera a parte, con letto singolo (vi sono anche quelli a castello).
Naturalmente, non mancano nemmeno i “benefit accessori” (volendo, infatti, è possibile ottenere un tablet ed alimentatore per ricaricare i propri device sempre connessi), e la possibilità di ottenere qualche sconto (ad esempio, prenotando per molto tempo e, magari, in anticipo). L’iniziativa è stata accolta da qualcuno con perplessità, con la considerazione che la siesta – nei tempi attuali – pur essendo una tradizione, è diventato un miraggio, perché pochi possono permettersela durante la settimana.
Tuttavia, in linea di massima, si può dire che il “Siesta&Go” sia decisamente un successo: nel quartiere finanziario di Madrid ove ha aperto, il famoso “Azca”, la clientela è folta e regolare, con età compresa dai 30 ai 45 anni, per lo più costituita da impiegati della zona che hanno bisogno anche solo di staccare un attimo, per evitare di andare in tilt.