Venezia: tassa di sbarco per i turisti, ma non sarà la stessa tutti i giorni

Una delibera della giunta comunale ha reso noto il tariffario turistico. Il giorno più caro per visitare Venezia è fissato per Ferragosto con 8 euro a persona.

Venezia: tassa di sbarco per i turisti, ma non sarà la stessa tutti i giorni

Venezia, la mitica città costruita sull’acqua che tutti vorrebbero visitare almeno una volta nella vita, ha un costo. Proprio oggi, 18 dicembre, è stata fissata una ‘tassa di sbarco‘ per coloro che vogliono visitare la città lagunare, capoluogo della regione Veneto.

Già da tempo circolava la proposta di un tariffario turistico, provvisorio per il 2019, e la Giunta comunale, dopo averlo studiato nei dettagli, lo ha reso pubblico stabilendo che entrerà in vigore nei prossimi mesi. Il giorno più costoso di tutto l’anno sarà Ferragosto, giorno definito da ‘bollino nero‘ per la tariffa piuttosto elevata: 8 euro a testa.

Si tratta di un contributo di accesso al centro storico della città lagunare, chiamato anche, data la posizione di Venezia, ‘tassa di sbarco’, che varierà nei giorni e nei periodi dell’anno. Ecco le decisioni approvate oggi dalla giunta comunale con la delibera che definisce le tariffe per il prossimo anno e le giornate-bollino, quelle più costose, a partire dal primo luglio sino al 31 dicembre, giorni in cui si dovrà versare il contributo:

– 178 giorni con un ‘bollino ordinario‘, in cui la tariffa è di 3 euro

– 5 giorni con ‘bollino rosso‘. Hanno una tariffa di 6 euro sabato 25 luglio e tutti i sabato del mese di agosto (1, 8, 22 e 29)

– 1 giorno con ‘bollino nero‘, fissato il 15 agosto quando costerà 8 euro entrare in città.

Per i passeggeri dei vettori navali che sottoscriveranno un’apposita convenzione con il comune, il regolamento del contributo prevede una tariffa unica di 5 euro“, si legge nel Gazzettino online.

Tutto fa pensare che il termine “tariffario turistico” chiarisca che la ‘tassa di sbarco‘ riguardi solo i turisti e non tutte le persone che, per svariati motivi, entrano a Venezia, come già stabiliva la norma transitoria per il 2019, affermando che bastava presentare “un’autocertificazione, permanente o temporanea secondo modalità che verranno stabilite dalla Giunta“, scriveva veneziatoday.it il 4 febbraio di quest’anno, per dimostrare il diritto di esenzione.

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