Riforma pensioni, da oggi partono i nuovi tagli agli assegni: ecco come cambieranno

A partire da aprile 2019 molti cedolini delle pensioni subiranno un taglio sulle rivalutazioni. Coinvolti più di 5 milioni di pensionati: le informazioni da conoscere al riguardo.

Riforma pensioni, da oggi partono i nuovi tagli agli assegni: ecco come cambieranno

Con il mese di aprile decolla il nuovo meccanismo di adeguamento all’inflazione degli assegni e prendono forma i tagli decisi all’esecutivo per chi percepisce importi superiori a tre volte la minima Inps. Si tratta di un intervento che sebbene non vada a toccare tutta la platea dei pensionati, è destinato comunque a colpire un numero importante di persone, coinvolgendo circa 5,6 milioni di individui.

D’altra parte, i tagli sulle perequazioni rappresentano un passaggio fondamentale nel piano di riequilibrio del sistema previdenziale varato dal Governo, visto che le risorse così raccolte saranno destinate a supportare le pensioni flessibili (si veda ad esempio la quota 100) oltre che i nuovi strumenti di welfare recentemente approvati.

Come funzionerà il nuovo taglio

Le nuove disposizioni applicate dall’Inps prevedono di salvaguardare solo gli assegni con importi inferiori a 3 volte il minimo Inps, andando a tagliare parzialmente gli importi superiori attraverso l’applicazione di trattenute caratterizzate dalla progressività, così come previsto e specificato all’interno dell’ultima manovra economica.

Traducendo in pratica le nuove disposizioni di legge, da 3 a 4 volte la minima Inps sarà garantita una rivalutazione corrispondente al 97% di quella complessiva, mentre la percentuale scende al 77% nel caso di importi che si spingono fino a 5 volte la minima. La rivalutazione all’inflazione scende poi al 52% fino a 6 volte il minimo Inps ed al 47% per gli assegni fino a 7 volte, al 45% fino ad 8 volte ed infine al 40% per le pensioni superiori a 9 volte il minimo.

Vi è inoltre da considerare che i prossimi cedolini dovrebbero vedere non solo l’applicazione del nuovo metodo di adeguamento degli assegni, ma anche il recupero delle rivalutazioni calcolate con il precedente meccanismo dall’inizio dell’anno. E’ chiaro che la questione riguarda maggiormente i pensionati che possiedono assegni elevati, considerando che coloro che rientrano nei primi scaglioni interessati dai tagli la trattenuta corrisponderà alla perdita di pochi euro al mese.

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