Reddito e pensioni di cittadinanza, ecco come potrebbero cambiare in Parlamento

Diversi emendamenti si propongono di intervenire sul reddito e sulle pensioni di cittadinanza: dall’ipotesi di erogare una parte degli emolumenti in contanti alla stretta sui comportamenti definiti come opportunistici.

Reddito e pensioni di cittadinanza, ecco come potrebbero cambiare in Parlamento

Prosegue il percorso parlamentare riguardante la conversione in legge del cosiddetto decretone, contenente le pensioni anticipate tramite la quota 100 e gli assegni di cittadinanza. Proprio in merito a quest’ultimi punti sono emersi recentemente alcuni emendamenti, all’interno dei quali si propongono modifiche importanti per i potenziali riceventi.

Si parte dall’idea che gli assegni di cittadinanza possano essere pagati anche attraverso i contanti, una proposta che se venisse effettivamente approvata potrebbe slegare almeno parzialmente e per una parte della platea l’erogazione tramite card. La proposta riguarda, in particolare, la cosiddetta pensione di cittadinanza e postula che la somma mensile “sia erogata con modalità ordinarie di erogazione delle pensioni e non per il tramite della carta legata al reddito di cittadinanza”.

Le proposte correttive avanzate alla Camera dei Deputati

Tra le diverse ipotesi di modifica, vi sarebbe poi l’idea di ridurre al minimo i comportamenti opportunistici dei percettori; ad esempio migliorando la selezione all’ingresso tra i richiedenti del reddito e delle pensioni di cittadinanza o il caso dei conviventi che cambiano la propria situazione anagrafica, ma che di fatto continueranno a vivere sotto lo stesso tetto.

L’ipotesi correttiva prevede quindi che coloro che rientrano nel certificato ISEE continuino a fare parte del medesimo nucleo familiare, anche se nel frattempo hanno cambiato la propria situazione anagrafica e nel caso in cui risultino residenti nella stessa abitazione. Così facendo, si potrebbero limitare eventuali variazioni opportunistiche, finalizzate esclusivamente alla percezione del beneficio.

Infine, un ulteriore provvedimento di modifica riguarda i centri per l’impiego, che dovrebbero risultare oggetto di un piano straordinario finalizzato all’empowerment delle strutture. In questo modo, si punta a garantire l’assistenza dei cittadini ed il coordinamento con gli uffici regionali competenti nell’avvio del reddito di cittadinanza. Dal punto di vista pratico, si vuole inoltre consentire ai centri per l’impiego di convocare i cittadini e di comunicare con loro anche con mezzi informali e moderni, come nel caso dei messaggi tramite cellulare e della posta elettronica.

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