Reddito di Emergenza: con la proroga, domanda possibile fino al prossimo 31 luglio 2020

Con gli aggiornamenti normativi in arrivo grazie all’ultimo Dpcm del 15 giugno 2020 la domanda di accesso al reddito di emergenza può essere inoltrata oltre la fine di giugno, sino al 31/7.

Reddito di Emergenza: con la proroga, domanda possibile fino al prossimo 31 luglio 2020

Per chi vive condizioni di disagio economico a seguito dell’emergenza Coronavirus arrivano importanti novità in relazione alle domande di accesso al nuovo reddito di emergenza. Grazie ad una modifica inserita nel Dpcm dello scorso 15 giugno, è stata infatti spostato in avanti il termine di presentazione delle richieste, inizialmente fissato al 30 giugno 2020.

La nuova proroga consente l’invio della documentazione utile alla percezione del sussidio fino al prossimo 31 luglio 2020, allungando così i termini e garantendo una finestra più ampia per la gestione delle pratiche. I richiedenti avranno quindi più tempo per fare l’ISEE e raccogliere tutti i giustificativi da allegare alle domande, le quali possono essere inviate anche tramite l’aiuto dei Caf.

Reddito di Emergenza 2020: ecco come presentare le domande

Restano invariate le modalità di presentazione delle domande di accesso al reddito di emergenza, così come rimangono identici durata e importi erogati. La pratica può essere inviata direttamente dal richiedente tramite il sito dell’Inps (disponendo del Pin dispositivo o di un altro strumento di riconoscimento considerato valido). In alternativa, si può ricorrere a un intermediario autorizzato. Attualmente l’assegno di welfare garantisce una copertura massima di due mensilità.

Tra i requisiti imposti dal legislatore troviamo la residenza in Italia, un reddito familiare ad aprile 2020 inferiore a quanto erogato dal sostegno di welfare e un valore del patrimonio mobiliare familiare inferiore a 10mila euro. Quest’ultimo parametro è maggiorato di 5mila euro per ogni componente familiare successivo al primo (con un tetto di 20mila euro a famiglia). Infine, il valore complessivo dell’Isee non deve risultare superiore a 15mila euro. Il sussidio parte dai 400 euro ed è elevabile fino a 840 euro in presenza di un disabile grave o non autosufficiente.

Nelle ultime comunicazioni, l’Inps ha chiesto di prestare attenzione alla documentazione allegata alle pratiche, stante che molte di queste sono state respinte per mancanza di giustificativi. In particolare, il riferimento va alla necessità di presentare un attestato valido da DSU al fine di evitare che possa verificarsi un diniego della richiesta da parte dell’ente.

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