Reddito di cittadinanza, riforma pensioni e flat tax in LdB2019? per Cottarelli non sono possibili, costano 75 miliardi

Sulle annunciate riforme del Governo gialloverde emerge la perplessità del Direttore dell'Osservatorio sui conti pubblici Carlo Cottarelli: non possiamo permetterci queste misure.

Reddito di cittadinanza, riforma pensioni e flat tax in LdB2019? per Cottarelli non sono possibili, costano 75 miliardi

Il costo per la crescita dello spread a cui saranno chiamati a far fronte gli italiani è stimato in un miliardo aggiuntivo per quest’anno, mentre nel 2019 si potrebbe arrivare a 5 miliardi di euro. È la stima citata dall’ex commissario alla spending review Carlo Cottarelli in merito all’attuale incertezza politica che domina la realizzazione della legge di bilancio.

Il Governo ha annunciato misure importanti nella prossima Manovra su pensioni, welfare e fisco, ma al momento non ha ancora chiarito quali saranno i contorni precisi dell’operazione e nemmeno come si potrà trovare la quadra tra la necessità di reperire adeguate coperture ed al contempo l’obbligo di garantire la sostenibilità del debito pubblico nel lungo periodo.

La preoccupazione sull’avvio contemporaneo di flat tax, flessibilità previdenziale e reddito di cittadinanza

La questione che sembra preoccupare maggiormente il Prof. Cottarelli è però l’impossibilità di procedere ad una contemporanea riforma del welfare e del fisco tanto vasta come quella anticipata all’inizio della legislatura. Sulla flat tax, il superamento della legge Fornero ed il reddito di cittadinanza l’economista evidenzia che “queste tre cose purtroppo non ce le possiamo permettere e dunque io non ne farei nessuna”. Piuttosto il consiglio è quello di agire sulla crescita dell’economia, sul miglioramento della produttività o sullo sviluppo di maggiore competitività da parte del sistema Paese.

Per capire perché si tratta di una strada non perseguibile, il tecnico invita a fare i conti sull’avvio delle riforme. Per la flat tax, spiega che servirebbero già 50 miliardi di euro. Mentre il superamento della legge Fornero richiederebbe altri 8 miliardi di euro. Infine, il reddito e le pensioni di cittadinanza avrebbero un costo di circa 17 miliardi. È quindi facile comprendere che queste tre misure, complessivamente, potrebbero superare i 75 miliardi di euro di coperture. 

È quindi tenendo presenti queste cifre che l’avvio delle riforme appena esposte appare in dubbio, anche perché non è pensabile di ricorrere a nuovi prestiti per riuscire nell’intento. E visto che attualmente il tasso di interessi sulle obbligazioni pubbliche è in salita, “se uno mi dice che ce ne freghiamo delle agenzie di rating poi mi deve anche spiegare dove troviamo chi ci presta i soldi“, ha concluso l’economista.

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